Tra le cose che più spaventano un essere umano nel profondo, forse a testimonianza di antichissime esperienze rimaste nel nostro DNA, vi è il timore di essere punti, morsi o mangiati da un animale. Insomma i segni della “bestia” che ci attacca.
E in effetti in quanto a potenza o letalità il Regno animale presenta una grande varietà di adattamenti e soluzioni. Vediamone dunque una veloce carrellata.
A oggi Il morso più potente è detenuto dal coccodrillo marino, un rettile che può raggiungere i 6 m. di lunghezza e i 1.000 kg di peso, che con le sue mascelle può esercitare una pressione di oltre 16 mila newton, pari a più di una tonnellata e mezzo di forza. Praticamente quasi la stessa pressione per cm² presente sul fondo della fossa delle Marianne (11.000 metri sott’acqua), sviluppata tra l’altro in poco più di un battito di ciglia.
Anche grandi felini come tigri e leoni hanno morsi molto potenti, capaci di esercitare oltre 4.100 newton di spinta, ossia una forza del morso di circa 420 kg.
Da notare, per confronto, che l’insieme di dentatura, mascella e mandibola di un essere umano sono in grado di esercitare una forza di circa 750 newton, che più o meno equivalgono a 75 kg. Ovvero quasi un sesto del morso di un leone ma anche poco più della metà della forza che possono mettere in un morso il lupo o un orso.
Invece il terrificante squalo bianco esercita una forza nel morso stimata intorno ai 4.000 newton, pari a un quinto della sua massa corporea, esercitando così una pressione mascellare di 41 kg/cm².
Infine va detto che il record in questa particolare classifica è detenuto da un animale che per fortuna oggi non esiste più sulla Terra. Parliamo del compianto Tyrannosaurus rex, capace di esercitare pressioni devastanti di circa 64mila newton, che equivalgono più o meno a 7,1 tonnellate. In pratica valori per cm² superiori a quelle che si trovano nella canna di una mitragliatrice Browning quando esplode un proiettile!
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