È quanto mai importante per l’ambiente che l’acqua del rubinetto sia potabile e di qualità, per evitare l’impatto sull’ambiente causato dalle acque confezionate, che sono la fonte di rilevanti emissioni di CO2 per l’imbottigliamento e il trasporto, oltre a utilizzare una quantità enorme di plastica. Per questo la Commissione europea ha avviato un attento monitoraggio dell’acqua potabile in tutta l’UE per verificare la potenziale presenza di due inquinanti, appartenenti al gruppo degli interferenti endocrini (beta estradiolo e nonilfenolo) lungo l’intera catena di approvvigionamento idrico.
L’obiettivo è inquinamento zero nell’acqua potabile
Come previsto dalle norme dell’UE sull’acqua potabile, in vigore dall’anno scorso, la Commissione ha stilato un primo “elenco di controllo” di composti emergenti da monitorare e sui quali intervenire se necessario. Sono gli inquinanti di “seconda generazione”, gli interferenti endocrini, ovvero sostanze presenti in natura o immesse nell’ambiente dall’uomo, in grado di interagire con il sistema endocrino e danneggiare l’organismo.
Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, ha dichiarato: «Non possono esserci compromessi sulle norme di qualità per l’acqua di rubinetto. Oggi diamo attuazione a nuove norme che non solo contrastano sostanze inquinanti ben note, ma ci forniscono anche strumenti per affrontare nuove preoccupazioni. Iniziamo con due interferenti endocrini che incidono sulla salute, sull’ambiente e sulla biodiversità».
Scarica qui la Direttiva (Ue) 2020/2184 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2020 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano (rifusione)
Gli Stati membri hanno ora tempo fino al 12 gennaio 2023 per introdurre obblighi di monitoraggio lungo tutta la catena di approvvigionamento dell’acqua potabile e adottare misure in caso di superamento dei valori guida.
Questo nuovo meccanismo contribuirà al conseguimento degli obiettivi della strategia dell’UE in materia di sostanze chimiche e del piano d’azione per l’inquinamento zero per un ambiente privo di sostanze tossiche.
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