La Cina non finisce mai di stupirci. Fino a oggi uno dei Paesi più inquinatori al mondo, molto velocemente – come ha dimostrato di saper fare in molti campi – sta virando verso la sostenibilità.
L’ultima notizia in questo senso è che alcuni ricercatori cinesi stanno sviluppando dei pannelli solari in grado di generare elettricità anche quando non c’è il sole, anzi, proprio con la pioggia!
Come? Spiegato in parole povere: utilizzando il grafene, cioè uno strato di carbonio a forma di nido d’ape, che a contatto con acqua salata produce elettricità.
Le gocce di pioggia che si posano sul grafene generano uno strato di ioni positivi; nello stesso tempo il grafene è ricco di elettroni mobili. Si crea così uno doppio strato in cui le cariche positive e negative sono separate, con il conseguente potenziale elettrico fra loro capace di generare elettricità come in una batteria convenzionale.
Il prototipo del pannello “solare” da pioggia (manca ancora un nome semplice per descriverlo) è stato in grado di produrre qualche centinaia di microvolts, poca cosa rispetto anche a una normale pila AA in commercio.
Ma l’importanza di queste ricerche è duplice: da un lato apre la strada al miglioramento dell’efficienza degli attuali pannelli solari; dall’altro è un importante segnale che arriva dalla Cina in tema di investimenti a favore delle fonti energetiche rinnovabili.
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