I pinguini stupiscono per la loro attitudine a vivere in luoghi freddissimi, e per la curiosa attenzione riservata dai maschi alle cure parentali.
Ora si scopre che possono perfino essere utili all’uomo per prevenire i disastri aerei. Studiosi dell’Ucla hanno infatti analizzato le ali di questi uccelli verificando un piumaggio peculiare, che impedisce al ghiaccio di formarsi non appena gli animali escono dall’acqua.
Come è possibile se si è sotto zero? Gli scienziati tramite la microscopia elettronica hanno ipotizzato che il fenomeno sia dovuto a minuscoli pori che intrappolano l’aria rendendo le ali idrofobe.
Gli animali sono inoltre in grado di produrre un olio – da un orifizio in corrispondenza della coda – che rende ulteriormente idrorepellenti le piume. Queste caratteristiche consentono ai pinguini di muoversi agilmente in acqua e superare i 30 km all’ora, e di mantenere la giusta temperatura corporea per fronteggiare il gelo polare.
Da qui i ricercatori intendono partire per trovare nuove soluzioni con cui contrastare la formazione del ghiaccio sulle ali degli aerei.
Oggi il pericolo viene scongiurato dall’impiego di sostanze chimiche in grado di impedire la solidificazione dell’acqua. Ma sono costi che potrebbero essere risparmiati se si trovasse uno stratagemma simile a quello utilizzato dagli uccelli da applicare sui nostri mezzi volanti.
Non manca l’ironia, dicono gli scienziati, relativa al fatto che proprio uno fra i pochi uccelli che non vola potrebbe insegnare all’uomo a volare meglio.
D’altra parte la formazione di ghiaccio sulle ali è uno dei problemi che preoccupano di più le compagnie aeree. Incide infatti sull’aereodinamicità e sulla meccanica degli aerei compromettendone la stabilità e il volo. Lo prova il rinvenimento di alcune scatole nere dopo disastri aerei avvenuti in occasione di gravi accumuli di ghiaccio per il cattivo funzionamento dei sistemi antigelo.
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