Si fa molta attenzione e si stabiliscono sempre nuovi limiti (Euro 5, Euro 6…) alle emissioni di gas serra delle automobili. Ma gli aerei? È vero che non ne circolano due per famiglia, ma sono comunque tanti, con motori in grado di spingere decine di tonnellate di massa, e sono responsabili del 90% dell’inquinamento dei nostri cieli e del 2% delle emissioni totali (industriali più automotive).
Dopo lunghi negoziati durati 6 anni, il Committee on Aviation Environmental Protection (CAEP) dell’International Civil Aviation Organization (ICAO), ovvero l’agenzia delle Nazioni Unite che sovrintende alla navigazione aerea, ha deliberato nuovi limiti sulle emissioni di CO2 degli aerei, che entreranno in vigore per i nuovi velivoli a partire dal 2020. Dal 2028, inoltre, tutti gli aerei – nuovi o vecchi – dovranno sottostare a questi limiti per poter essere autorizzati all’esercizio.
Secondo l’Unione Europea, le nuove norme più stringenti ridurranno nei prossimi 25 anni l’emissione di circa 650 milioni di tonnellate di CO2.
Questo accordo imporrà alle case costruttrici un veloce e significativo passo avanti nello sviluppo tecnologico dei motori per ottenere una significativa riduzione dei consumi.
Investimenti tecnologici
L’industria, comunque, non si è fatta trovare impreparata. I nuovi Airbus 320 Neo e il Boeing 737 Max sono già conformi alle nuove norme e, nei prossimi 10 anni, andranno a sostituire modelli più obsoleti e inquinanti.
Secondo il CEO e Direttore generale della IATA (Associazione delle compagnie aeree) Tony Tyler: “Siamo di fronte a un buon l’accordo. I nuovi standard non risolveranno del tutto i problemi dell’inquinamento, ma rappresentano un momento importante della strategia complessiva che vuole ridurre le emissioni in maniera definitiva”.
Il Presidente del consiglio direttivo dell’ICAO, Olumuyiwa Benard Aliu, ha spiegato che “L’obiettivo di queste nuove norme è, in ultima analisi, di garantire che la prossima generazione di aeromobili sarà in grado di gestire il previsto raddoppio di passeggeri e voli entro il 2030 in modo responsabile e sostenibile”.
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