Il distacco dell’immenso iceberg è questione di giorni. I ricercatori delle università gallesi di Swansea e Abesystwyth stanno monitorando con attenzione i movimenti del blocco di ghiaccio che, con i suoi 5mila chilometri quadrati di superficie, rappresenta uno dei più grandi mai distaccatisi da una piattaforma. L’iceberg si sta separando da un costone della piattaforma di Larsen, situata lungo la costa orientale della penisola antartica, nel mare di Weddell: le immagini satellitari raccolte mostrano che il blocco è attaccato alla piattaforma da una lingua di ghiaccio di appena 20 chilometri, che si assottiglia di giorno in giorno.
Nonostante le dimensioni ragguardevoli, i ricercatori rassicurano che la formazione dell’iceberg non provocherà conseguenze gravi e che il blocco di ghiaccio scivolerà in maniera lenta verso il mare aperto.
Colpa del riscaldamento?
Secondo il team di ricercatori, le prime fratture sulla superficie della piattaforma Larsen risalgono ormai a oltre un decennio. Non è dato sapere con esattezza che cosa causi il fenomeno: le profonde crepe nel ghiaccio possono dipendere da molti fattori, alcuni dei quali ancora sconosciuti, a detta degli stessi ricercatori.
Anche il riscaldamento globale non pare essere l’indiziato numero uno. Certo è che le temperature crescenti stanno modificando la superficie della piattaforma Larsen, sulla quale sono cominciati a spuntare laghi di acqua disciolta.
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