Quest’anno potrebbe essere quello giusto per ridurre drasticamente la dipendenza dai combustibili fossili e, in particolare, dal carbone.
Secondo i dati raccolti da Greenpeace, infatti, nel 2015 l’utilizzo del carbone è già calato di circa 100 milioni di tonnellate a livello globale.
Passi avanti importanti sono già stati fatti sia dagli Stati Uniti che dalla Cina, i due maggiori maggiori consumatori di questo tipo di combustibile.
Il governo di Pechino ha annunciato che nei prossimi anni non intende approvare l’apertura di nuovi siti d’estrazione e che verranno progressivamente chiuse circa mille miniere.
Secondo Greenpeace, si tratta di passi avanti epocali: le stime calcolate in precedenza, infatti, avevano previsto nei prossimi 5 anni un aumento del consumo di carbone da parte della Cina di circa un miliardo di tonnellate.
Anche gli Stati Uniti hanno deciso di darci un taglio: di recente, il Dipartimento degli interni ha annunciato che rivedrà il programma che permette alle compagnie minerarie di avere l’usufrutto dei siti di estrazione. Il 40% del carbone estratto negli Stati Uniti da compagnie private, infatti, proviene da giacimenti posti su terreni statali.
Infine, il governatore dello stato di New York ha già annunciato che, entro il 2020, verranno eliminate le centrali elettriche a carbone.
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