I Cammini francescani di Sicilia, che una volta venivano utilizzati come principali assi di collegamento da frati, briganti, pastori e viandanti in genere, faranno faticare le vostre gambe ma ognuno, con le sue peculiarità di storia e paesaggio “allenerà” la vostra anima. Se avete voglia di respirare la campagna siciliana, questo percorso – tra Alcamo e Calatafimi – riempirà i vostri polmoni di bellezza
Per compiere un viaggio dentro e fuori di sé non bisogna andare lontano.
«Ciò che è fuori è anche dentro; e ciò che non è dentro non è da nessuna parte. Per questo viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori. È inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé.» (Tiziano Terzani)
Fatta questa premessa, e ammesso che non esiste equivalenza tra lontananza e magnificenza, è comunque innegabile che alcuni luoghi (spesso isolati, poco antropizzati) abbiano la capacità di tramettere una particolare magia a chi li attraversa. Qui in Sicilia, lo dico con cognizione di causa, sono numerosi i posti in cui è possibile camminare nella bellezza. Sentieri battuti da secoli, in cui storie, speranze e fatica dei pellegrini hanno intriso il terreno di un fascino senza tempo.
Alcuni di questi tragitti sono stati recuperati alla memoria e valorizzati. Tra questi i Cammini Francescani di Sicilia. Sedici percorsi, alcuni studiati per il trekking, altri per essere pedalati e quelli vocati per essere vissuti a cavallo tra spiritualità e Natura, per vivere pienamente il territorio siciliano e i suoi protagonisti. Antiche vie che collegano splendidi conventi Francescani in cui, oltre a scoprire le meraviglie dell’Isola, del paesaggio, dell’architettura e della storia delle deliziose cittadine che si attraversano, si praticano a tutti gli effetti percorsi di consapevolezza, perché a contatto con la bellezza, passo dopo passo, mente e corpo si armonizzano. Il primo di questi, che voglio raccontarvi, è quello tra Calatafimi ed Alcamo, nel Trapanese. Questo sentiero che unisce due antichi borghi dell’Isola è l’ideale per comporre una poesia fatta di trekking, natura e storia.
Il sentiero evolve in tratti più o meno evidenti lungo un asse che, scendendo lungo una vallata ricca di corsi d’acqua, collega le due cittadine di Calatafimi ed Alcamo. Decidere di percorrerlo in autunno (o in primavera) riserva agli amanti della Natura uno spettacolo mozzafiato. Il sentiero scende nel primo tratto lungo una vallata ricca di corsi d’acqua. Il punto di partenza è la chiesa Santuario di Giubino, appena due chilometri fuori il centro abitato di Calatafimi. Il Santuario, sul versante settentrionale del colle Tre Croci, dirimpetto alle rovine dell’antica Segesta, è uno dei più noti santuari della Sicilia, e la sua fama è legata alla memoria del Beato Arcangelo Placenza che visse qui gli anni giovanili da eremita in una grotta. Il tracciato prende spunto proprio dall’originale tragitto che il Beato percorreva da Calatafimi fino ad Alcamo. Una discesa di circa otto chilometri, prima su asfalto e poi su sentieri e trazzere, conduce a fondovalle. Da qui si rimane ammaliati dalla maestosità del bosco di Angimbé, una delle poche sugherete naturali siciliane e a seguire si incontra il Baglio Mezzatesta, tipica casa rurale trapanese. Camminando tra arbusti, grano e i fiori gialli della Brassica nigra, detta senape nera, potrete ubriacarvi degli odori della Trinacria. Al chilometro cinque del percorso è possibile imboccare una deviazione (di ulteriori cinque chilometri) fino a un antico baglio dei Florio, un vero gioiello di archeologia industriale. Da qui partiva il Marsala per tutta Europa. Dopo la visita al Baglio potrete proseguire sulla strada provinciale che corre parallela alla ferrovia e salire verso Alcamo e proseguire verso la Chiesa di Santa Maria del Gesù.
In cima al sentiero si può godere della vista del Golfo di Castellammare, del Monte Inici e dei monti della Riserva dello Zingaro. Gli ultimi due chilometri si percorrono dentro il centro storico di Alcamo fino all’imponente castello normanno.
Il percorso non è attualmente segnalato da cartelli e segni distintivi, ma potete fare affidamento a un’app che traccia minuziosamente questo sentiero e che è reperibile sul sito www.camminifrancescanisicilia.it, dove troverete anche tutte le info pratiche per percorrere altri incantevoli cammini sull’Isola.
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