Al numero 16 di via Amerigo Vespucci, la mia vicina di casa, la signora Mariagrazia, chiacchierava con il marito sul balcone di casa fumando una sigaretta.
«Bella roba i vicini!” disse mia madre scuotendo il capo «Sempre a fumare!».
Dopo l’aspro commento, sollevò cautamente la padella dal fuoco e ne mise il contenuto in tre piatti, facendo una porzione più abbondante delle altre due. Poi posò il piatto più colmo davanti a me e urlò: «È pronto! Tutti a tavola!».
Io alzai lo sguardo e annusai con aria di approvazione. «Che lusso! Cos’è oggi? Il mio compleanno?».
«Tu hai bisogno di essere ben nutrito, guarda come sei magro. Chissà cosa mi mangi a Milano!» sentenziò mia madre.
Non feci in tempo a prendere in mano la forchetta che mi squillò il telefono. «Fai veloce che poi si raffredda», disse mia madre.
Andai in un’altra stanza e risposi alla chiamata di un numero sconosciuto.
«Salve, è lei il veterinario del mio cane?» disse la voce al telefono «Perché sa, non sono sicura, visto che non trovo il libretto sanitario e il cane è di mio figlio».
«Se non lo sai lei signora… mi provi a dire come si chiama il cane… e suo figlio, magari mi ricordo io – le dissi -. in ogni caso mi dica cosa succede, ha bisogno?»
«Grazie dottore, le devo solo chiedere una cosa veloce. Sto tenendo il cane di mio figlio per qualche giorno e volevo sapere se posso dare al cane la mozzarella scaduta! Sa ho cercato in internet, ma ho trovato notizie contrastanti ed è cosi un peccato buttarla… Dottore lei cosa dice di fare?».
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