Nell’articolo precedente, L’arma segreta del capodoglio, abbiamo visto come questi animali producono i loro suoni e come li usino per cacciare.
Oggi ci occuperemo delle balenottere e di come le loro vocalizzazioni percorrono migliaia di km nelle profondità oceaniche.
Il canto delle balenottere e delle megattere è uno dei suoni più misteriosi del mondo naturale.
In alcuni racconti di marinai del passato si fa riferimento a vocalizzazioni inquietanti provenienti dalle profondità marine, così potenti da far addirittura “sussultare” lo scafo delle loro navi.
Oggigiorno con gli idrofoni possiamo ascoltare i suoni che si riverberano nel mare e studiare le comunicazioni tra organismi marini e capire come il rumore delle attività umane ha modificato i loro comportamenti.
Animali difficili da studiare
Balenottere e megattere sono cetacei appartenenti alla famiglia Balaenopteridae e al sottordine dei Misticeti che comprende cetacei provvisti di fanoni utilizzati per filtrare dall’acqua le loro prede.
Per anni gli scienziati hanno studiato queste signore del mare per cercare di capire in che modo siano in grado di produrre suoni ma ovviamente non è affatto facile, dato che non si possono posizionare ecografi o sonde su animali vivi e anche lo studio anatomico post mortem non aiuta molto.
Adattamenti evolutivi
In questi animali l’inspirazione avviene tramite uno sfiatatoio composto di due narici, da cui l’aria transita raggiungendo prima la trachea poi i polmoni per poi venire spinta attraverso laringe, l’organo corrispondente alle nostre corde vocali, che nelle balene ha forma di U.
La vibrazione generata dal passaggio ciclico dell’aria nel sacco laringeo produce vocalizzazioni senza interruzioni. Rimane però il mistero di come possano produrre anche due suoni contemporaneamente, fatto che fino a oggi era rimasto inspiegato.
Un doppio sistema bioacustico
Un recente articolo pubblicato su Nature firmato da Joy S. Reidenbergs, professore all’Icahn School of Medicine – Mount Sinai di New York svela finalmente il meccanismo peculiare con il quale le balenottere e megattere possono produrre suoni polifonici.
Normalmente i suoni vengono generati dal passaggio dell’aria attraverso la laringe.
Nella modalità polifonica l’aria prende una via alternativa rispetto a quella usuale e la vibrazione avviene tra i due rami della laringe a U e un cuscino di tessuto adiposo posizionato al di sopra della laringe stessa, producendo in tal modo una doppia vibrazione.
L’aria in questo caso passa in una sola direzione e quindi questo tipo di vocalizzazioni non possono essere eseguite in modo continuo come nel caso precedente.
È incredibile come l’evoluzione nel mondo animale abbia permesso lo sviluppo di tali sistemi complessi ed originali di comunicazione.
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