Che i ghiacciai stessero soffrendo un po’ in tutto il mondo è ormai notizia nota; quel che però non si pensava è che lo scioglimento fosse tanto rapido da causare, in certi casi, vere e proprie “valanghe glaciali”. L’ultimo caso è stato registrato in Svizzera, nel Grindelwald, a pochi chilometri dal confine con l’Italia.
Dal massiccio del Wetterhorn (3.692 metri) si è staccata un’enorme massa glaciale che ha investito la valle sottostante provocando un forte boato e una specie di bufera. Il fenomeno è stato documentato da due escursionisti elvetici e poi sottoposto ai glaciologi di Berna. Gli scienziati dicono che è un evento molto raro, ma non dovrebbe stupire: le temperature di quest’estate potrebbero avere creato forti disquilibri all’interno del ghiacciaio, fino a fargli perdere completamente la stabilità.
Di solito il movimento dei ghiacciai avviene in seguito a un processo noto col nome di “scivolamento basale”: nella parte più profonda della coltre glaciale si crea uno strato di acqua corrente che funge in pratica da lubrificante. Così il ghiacciaio si sposta verso valle obbedendo alla gravità. In questo caso però lo scivolamento basale è stato troppo repentino da provocare un distaccamento netto del ghiacciaio dal substrato roccioso. Per capire quanto l’episodio possa essere giudicato raro, basta ricordare che l’ultimo evento simile documentato risale al 1999. In futuro però è possibile che questi scivolamenti possano verificarsi sempre più spesso. L’effetto serra è il vero responsabile.
In estate i ghiacciai dell’emisfero boreale patiscono temperature che in montagna non si erano mai verificate prima: lo zero termico, proprio quest’anno, ha superato i 5mila metri di quota. Ormai il ritiro dei ghiacci sta avvenendo a una velocità doppia rispetto alla media dell’ultimo secolo. Ecco perché le “valanghe glaciali” saranno sempre più frequenti.
Rimedi? Ce ne sono pochi. Sono palliativi. Come quello messo in atto dai glaciologi del ministero dell’Ambiente svizzero sul ghiacciaio del Rodano. Gli esperti hanno coperto la coltre glaciale con grandi lenzuoli bianchi in grado di riflettere la luce solare e rallentare del 70 percento l’azione del surriscaldamento globale. Potrà ritardare lo scioglimento del ghiacciaio, ma nessuno può negare che anche questa lingua bianca che colora le Alpi bernesi ha ormai i giorni contati.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com