Importanti indicazioni sulla regolazione del livello delle acque del Lago Maggiore, e sulla conseguente capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, arrivano dai dati relativi alla sperimentazione attuata la scorsa estate.
Tali risultati, presentati di recente dall’Autorità di Bacino e condivisi dal Parco Lombardo del Ticino, confermano infatti che si può mantenere più acqua nel lago per far fronte ai periodi di siccità.
Il Parco propone, dunque, di proseguire nella sperimentazione, rispondendo anche a quanto previsto dall’Unione Europea nell’accordo di Parigi del 2016, in merito ai cambiamenti climatici, tra i cui obiettivi spicca la necessità di migliorare la capacità di adattamento, rafforzare la resilienza e ridurre la vulnerabilità.
Obiettivi futuri
«Siamo d’accordo sulla proposta di consolidare la quota di regolazione estiva del lago a + 1,35 sul livello idrometrico di Sesto Calende – spiega il direttore del Parco, Claudio de Paola – e di proseguire la sperimentazione sino allo scenario di +1,50, in modo da verificare la massima possibilità di accumulo in un’ottica di salvaguardia degli ecosistemi fluviali».
Come precisa Fulvio Caronni, responsabile del Settore Boschi del Parco: «È fondamentale proseguire nella sperimentazione anche per avere una lettura organica per l’intero ambito territoriale. Per quanto riguarda la sicurezza idraulica del territorio lacuale del Verbano, dalla quale prende motivazione la sperimentazione, sarebbe opportuno che il prosieguo della stessa annoverasse nelle proprie attività uno studio idraulico circa la naturale capacità di contenimento dei fenomeni di allagamento della fascia demaniale, prescindendo dalle modifiche antropiche intervenute negli anni ed individuando le eventuali interferenze da esse causate».
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