Quando d’inverno gran parte delle Pianure del Nord Italia sono ricoperte da nebbia fitta, ecco un’ affascinante possibilità per continuare a pedalare, godendosi un tiepido solicello. La bellezza del Lago Maggiore e del Lago d’Orta, con le loro isole, è più che conclamata. Ma anche quello che ci sta in mezzo: l’Alto Vergante, ha molto da offrire alle gambe e agli occhi di un ciclista. Propongo un bel giro ad anello di 70 km che alterna ai tratti pianeggianti, lungo le sponde dei laghi, tre distinte salite, relativamente impegnative, per passare da un bacino all’altro. Durante il nostro viaggio sono tante le occasioni per dedicare una breve visita ai notevoli monumenti antichi disseminati lungo il percorso.
Come arrivare.
Autostrada A26, uscita Arona, a dx direzione Arona, in Oleggio Castello girare a sx in via Monte Oleggiasco, proseguire sulla SP 159, a dx immissione sulla SP 110 fino a San Carlo, girare a dx e parcheggiare davanti alla statua di San Carlo Borromeo.
Itinerario.
Arona, San Carlo, Meina, Lesa, Belgirate, Stresa, Levo, Gignese, Sovazza, Coiromonte, Armeno, Carcegna, Orta San Giulio, Gozzano, Bolzano Novarese, Invorio, Paruzzaro, Arona San Carlo.
Punti d’interesse.
Al cospetto del Sancarlone: la monumentale statua in rame dedicata a San Carlo, prendiamo la via Verbano che scende in riva al lago. Subito si apre una grandiosa vista su tutta la parte Nord del Lago Maggiore e di fronte a noi si staglia la sagoma del Castello di Angera.
In fondo alla discesa giriamo a sx e percorriamo 16 km in piano per raggiungere Stresa. Lungo questo tragitto, sia a dx, che a sx, è tutto un susseguirsi di ville ambiziose con i loro parchi, ben curati. Dal lungolago di Stresa, davanti all’Hotel Regina Palace, giriamo a sx in via Pietro Canonica. Superata la ferrovia, cominciamo a salire in direzione Gignese. Sono circa 8 i km da percorrere per arrivare in cima. La prima parte della salita, all’ombra del bosco, con pochi tornanti per rifiatare, è piuttosto ripida e ci porta fino a Levo. Da qui la strada spiana e ci ritroviamo sotto una coltre di faggi monumentali che delimitano la nostra via. All’incrocio con l’altra strada che scende a Stresa, giriamo a dx e ricominciamo l’ascesa. Con poco sforzo entriamo a Gignese (707 m. s.l.m.) e raggiungiamo il culmine della salita.
Da qui si entra in un altro mondo: tranquillità, scenette bucoliche, atmosfere d’altri tempi la fanno da padrone! Siamo nella valletta del torrente Agogna che percorriamo lungo la strada delle due Riviere. Lieve discesa fino a Sovazza (626 m slm), poi ecco la seconda salita del nostro itinerario: sono 3 km, non particolarmente impegnativi, per arrivare al delizioso paesino di Coiromonte (810 m slm). Usciti dal borgo proseguiamo tra castagni, faggi e mucche al pascolo, nell’ambientazione più agreste che si possa sognare. La prossima tappa è Armeno ( 523 m. s.l.m.), pittoresco paese adagiato sulle colline sopra il Lago d’Orta.
Attraversiamo l’antico centro, poi scendiamo lungo la Via del Lago in direzione Carcegna. Arrivando a Carcegna (397 m. s.l.m.), oltre alla mirabile vista sul sottostante lago, sorprende il campanile della Parrocchiale di San Pietro che pende in modo vistoso. Proseguiamo fino in prossimità del lago e passiamo davanti a Villa Crespi, costruita nel 1879 in stile moresco. Giriamo a sx in via Fava (chiusa al traffico) così da arrivare direttamente nella Piazza San Giulio di Orta. Di fronte abbiamo la severa sagoma dell’ abbazia Mater Ecclesiae, sull’Isola di San Giulio, per il resto questo paese è un susseguirsi di antichi palazzi e di intricate stradine.
Il Ritorno.
Davanti a Villa Crespi, giriamo a dx direzione Gozzano e proseguiamo lungo la sponda Est del Lago d’Orta. Con una breve salita abbandoniamo la riva del lago e giriamo alla seconda a sx per Bolzano Novarese. Percorriamo in rapida successione la SP 43, la SP 111 e la SP 33. Le indicazioni da seguire sono quelle per Invorio e Arona. La strada un po’ sale e un po’ scende, attraversando frazioni abitate e zone boscose. Passiamo Invorio senza deviare e scendiamo a Paruzzaro. Al centro del paese giriamo a sx in via S. Eufemia (cartello giallo per Laghetto del Picchio). Seguiamo questa via, prima per un tratto rettilineo e poi svoltando a dx. All’intersezione con la SP 159 giriamo a sx. Qui inizia la terza ed ultima salita del nostro giro. Il tratto è corto, tutto in mezzo al bosco, la pendenza è abbordabilissima, il dislivello da superare modesto. Giunti all’incrocio con la SP 110 giriamo a dx. Poche curve impegnative in discesa e arriviamo sulla via Verbano dove sulla dx ritroviamo il Sancarlone e l’auto.
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