È possibile scolpire con la parola? Giorgio Caproni cerca di descrivere il mare come fosse un soggetto pronto a essere scolpito. Dalle sue parole essenziali appaiono chiare le vere energie del mare e dopo averlo letto è sufficiente chiudere gli occhi per avere il mare davanti a sè e dentro di sé.
Il mare come materiale
Scolpire il mare …
Le sue musiche …
Lunghe,
le mobili sue cordigliere
crestate di neve …
Scolpire
– bluastre – le schegge
delle sue ire …
I frantumi
– contro murate o scogliere –
delle sue euforie …
Filarne
il vento in làmine
semiviperine …
In taglienti
nastri d’alghe …
Fissarne
– sotto le trasparenti
batterie del cielo – le bianche
catastrofi …
Lignificare
le esterrefatte allegrie
di chi vi si tuffa …
Scolpire
il mare fino a farne il volto
del dileguante …
Dire
(in calmerìa o in fortunale)
l’indicibile usando
il mare come materiale …
Il mare come costruzione …
Il mare come invenzione…
Giorgio Caproni (1912-1990)
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