Il mio percorso nell’apprendimento della meravigliosa arte del Tracking mi ha condotto, nel 2017, in Virginia, dove ho avuto l’onore di partecipare al corso “Tactical Acuity for C-IED” tenuto da David Michael Hull (Hull’s Tracking School) e Cornelius Nash (Enhanced Tracking Applications) precisamente nella lussureggiante e pianeggiante contea di Nelson County, sita a poche miglia di distanza dal confine con il Kentucky e vicina alla famosa catena delle Blue Ridge mountains.
Alla luce del mio più recente viaggio in Nevada e Texas, risalente alla fine di gennaio 2019, ho avuto la possibilità di migliorare il mio addestramento attraverso un training sviluppato non solo in una stagione completamente diversa (inverno questa volta, mentre l’inizio dell’estate in occasione del mio precedente viaggio), ma anche su terreni che definire agli antipodi non potrebbe essere più appropriato.
Uno dei cardini di ogni arte (e in questo il Tracking, sia Man sia Animal, non fa alcuna eccezione), consiste in un training paziente e metodico portato avanti in condizioni ambientali diverse e spesso in evoluzione. Non basta, infatti, cristallizzarsi su uno specifico terreno e studiarlo in una altrettanta specifica stagione, ma è necessario, ai fini di un apprendimento cognitivo olistico, analizzare le impronte trovate su di esso con climi e terreni diversi.
È intuitivo, infatti, credere che le impronte sulla sabbia risultino ben più visibili di quelle lasciate su un letto di foglie secche in una faggeta dopo un certo periodo di siccità; se questa affermazione da una parte risulta veritiera, dall’altra è imperativo tuttavia essere specifici circa la sabbia che prendiamo come esempio. Si tratta di sabbia di una spiaggia oppure di sabbia del deserto? Mettendole a confronto, infatti, le due tipologie (dato il quantitativo di acqua presente) appaiono ovviamente molto divergenti.
In questo modo, basandomi sia sulle condizioni climatiche sia sulle svariate specie di terreno andrò ora a elencare, in modo complessivo, le differenze da me riscontrate nei tre diversi Stati americani sulla base delle esperienze da me acquisite.
Virginia (presso Lovingston, Contea di Nelson County – giugno 2017)
La zona è pressochè pianeggiante (a eccezione di alcuni colline), caratterizzata da pendii dolci su cui è facile trovare zone interamente occupate da conifere. Verso il Rockfish River, torrente impetuoso che facilmente esonda nella stagione autunnale, i terreni sono stati disboscati da tempo per renderli pascoli. La terra rossa, molto simile a quella dell’Africa, è estremamente umida e ben cattura le tracce, rendendo anche agevole la loro lettura attraverso il transfer (ovvero, quando le nostre suole prelevano parte di terreno o altro materiale e lo depositano altrove in concomitanza con i passi successivi). Essendo le serate estremamente umide (spesso infatti cadeva una leggera pioggia), la vegetazione della Nelson County risulta assai rigogliosa e, in alcuni punti, piuttosto fitta. Addentrarsi in essa comporta il lasciare inevitabilmente anche aereal spoors (segni al di sopra della caviglia scaturiti dal danneggiamento di rami, cortecce, arbusti, etc). Tuttavia, la sopracitata zona di conifere rappresenta indubbiamente un disagio per il Tracker, costringendolo a rallentare e a esaminare minuziosamente ogni dettaglio per individuare la corretta trackline da seguire. Discorso analogo per le zone boschive che sia affacciano quasi impenetrabili sul Rockfish River: la caduta massiccia di foglie, per quanto adagiate su suolo contraddistinto spesso da fango, rende ardua, in alcuni punti, un’agevole lettura delle tracce.
Nevada (presso Paradise, Contea di Clark – gennaio 2019)
La località di Paradise, vicina al centro di addestramento della Guardia Nazionale del Nevada, sezione di Las Vegas, è in pieno deserto del Mojave, e contornata da rilievi montuosi su tutti i versanti.
Il deserto del Mojave è caratterizzato da esigue precipazioni e da una flora tuttavia estremamente variegata (si contano infatti circa 2000 specie di piante differenti), soprattutto nella zona della California. Qui, infatti, la vegetazione che si estende intorno a Las Vegas è predominata da Cladodi (Opuntia ficus-indica), intervallati da Hedgehog Cactus, disseminati su una distesa di sabbia grigia e minuscole rocce.
Nella giornata del training la temperatura si aggirava intorno ai 12 gradi, eppure un forte e incessante vento sferzava ogni più semplice movimento. La lettura delle tracce più recenti risultava quindi decisamente più agevole, essendo visibili persino i contorni del pattern, ma l’azione incessante del vento tendeva a cancellare, come sepesso accade, i dettagli di quelle più vecchie, rendendo disagevole, ma non imposssibile, il proseguimento del lavoro del Tracker.
Texas (presso Pedernales Falls, Contea di Blanco – gennaio 2019)
Site all’interno di una grandioso parco naturale, quasi nel centro del Texas e non lontano da Austin, le Pedernales Falls offrono uno spettacolo della maestosità della Natura che difficilmente si può scordare. La zona, denominata Hill Country, è un susseguirsi di colline con vegetazione bassa American Smoke Tree (Cotinus obovatus), Carolina Cherry Laurel (Prunus caroliniana ) e il Desert Willow (Chilopsis linearis), dove intere distese di cactus ricoprono quasi totalmente alcuni terreni adibiti a pascoli. Non fa eccezione la zona delle cascate Pedernales, che tuttavia declina bruscamente in un pendio occupato da enormi massi, fra cui l’acqua si è fatta strada. Leggere le tracce in questo territorio significa abituarsi a terreni che mutano nell’arco di pochi metri: dalla terra arida degli boschetti di Sophora secundiflora si passa infatti ad una terra impregnata di umidità, dall’acceso colore rossastro, particolarmente adatta a costituire una ottima track trap (ovvero, porzione di terreno in cui le tracce risultano ben visibili), fino ai grandi massi dove bisogna confidare di trovare del transfer di terra o altri occasionali segni.
Il continuo training in condizioni climatiche differenti (meglio se avverse, in quanto, come si suol dire, si impara maggiormente nei momenti di disagio che non in quelli di comfort), unitamente all’analisi di differenti tipologie di terreno rendono il percorso nel mondo del Tracking non solo più consistente, ma anche più efficace: ogni momento di dirt time corrisponde a una nuova esperienza, e, anche se non sempre ottenuto in maniera semplice, a una nuova trackline seguita e interpretata con successo.
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