Una manifestazione piuttosto eclatante e visibile anche a occhio nudo della polarità dell’acqua e della sua organizzazione molecolare interna non omogena ma bensì per gruppi (cluster) o per ambiti (detti domini di coerenza), è data dall’esperimento del cosiddetto ponte flottante. Ovvero dalla creazione di un vero e proprio ponte d’acqua che si viene a creare spontaneamente tra due bicchieri ripieni di una semplice soluzione salina, dove in un bicchiere viene posto un anodo e nell’altro un catodo, attraversati da una forte corrente elettrica, con valori di tensione molto alte e con una differenza di potenziale di ben 15 mila volt tra i due elettrodi.
Sotto l’influenza del campo magnetico generato dal passaggio di corrente le molecole di acqua riescono appunto ad allinearsi formando un ponte lungo anche 2 cm tra i bicchieri. Staccando la corrente le molecole abbandonano l’allineamento e il ponte si scioglie all’istante.
Un altro elemento molto interessante è che questa sorta di ponticello di acqua pura non è formato da una massa d’acqua immobile e omogenea, ma presenta una struttura interna assai complessa, con correnti a spirale e una pellicola esterna entro la quale scorrono molecole d’ acqua alla velocità di oltre 10 centimetri al secondo.
Insomma quella che sembra una sostanza compatta ed omogenea in realtà al suo interno è come una specie di fiume, con correnti, aree tranquille e zone con diverse caratteristiche.
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