Ho all’attivo diversi viaggi nel Parco di Yellowstone nelle diverse stagioni dell’anno, esperienze che mi hanno segnato, soprattutto in inverno quando la morsa del turismo si allenta e la Natura esprime tutta la sua indimenticabile bellezza.
Fornito di comode infrastrutture, strade asfaltate e alberghi, Yellowstone può essere visitato in tutta comodità per gran parte dell’anno. Tuttavia è d’inverno, quando la temperatura scende di 20-30 gradi sotto lo zero, che il Parco riserva il meglio di sé ai visitatori più temerari. In questa stagione, infatti, la neve copre quasi completamente il paesaggio e i vapori emessi dalle sorgenti termali e dai geyser condensano istantaneamente a contatto con l’aria gelida, imbiancando gli alberi che così appaiono perennemente coperti di neve fresca, in un’atmosfera sospesa e fatata.
L’inverno è un periodo durissimo per animali come i bisonti e i lupi, che non migrano o non vanno in letargo come strategia di sopravvivenza. A bordo della motoslitta, unico mezzo di trasporto in grado di affrontare le montagne di neve, si procede fra suggestivi paesaggi di Yellowstone dove si incontrano i bisonti che faticosamente tentano di arrivare ai germogli coperti dallo spesso manto nevoso.
Seguendo la “park road”, strada che attraversa l’area protetta seguendo una caratteristica traiettoria a “otto”, si raggiungono i punti più interessanti del Parco: i bacini geotermali di Norris, il Lower e Upper Basin, lo Yellowstone River, il lago, le incredibili terrazze di Mammoth Hot Springs e, naturalmente, la Lamar Valley, il luogo della reintroduzione dei primi lupi definita il “Serengeti d’America” per l’incredibile varietà e quantità di animali che ospita.
E poi l’Old Faithful, il “vecchio fedele” geyser che esplode con precisione cronometrica esattamente ogni 91 minuti sparando in cielo acqua bollente fino a un’altezza di 60 metri. Se si riescono a superare gli ostacoli climatici e si visita Yellowstone d’inverno, quindi, si può godere del privilegio unico di girare indisturbati per uno degli ecosistemi più ricchi e complessi al mondo, dove la forza e l’armonia della natura sono tangibili come in nessun altro luogo.
Un itinerario poco battuto
Il Parco di Yellowstone si presta sia a visite brevi, sia a soggiorni più lunghi. Può essere visitato completamente in auto, percorrendo solo brevi tratti a piedi lungo percorsi attrezzati, oppure programmando trekking più o meno impegnativi, che consentono di lasciarsi alle spalle la folla dei turisti e venire a contatto con gli angoli più remoti e autentici del Parco.
In ogni caso l’auto è necessaria per spostarsi in considerazione delle notevoli dimensioni dell’area e delle distanze che separano i vari punti di interesse. Avendo a disposizione poco tempo è preferibile accedere al Parco dall’ingresso Ovest, lungo il Madison River, dove si può osservare la foresta che riprende vita dopo gli incendi del 1988. Lungo il fiume è possibile avvistare anche anatre e cigni.
Arrivati a Madison si procede verso Nord programmando una passeggiata nel Norris Geyser Basin, famoso per le magnifiche pozze multicolori. Qui ci si immette in uno dei due percorsi ad anello che formano la “park road” di Yellowstone, il più settentrionale. Seguendo la strada verso Nord si raggiungono le terrazze calcaree di Mammoth Hot Springs, dove risiede una popolazione di cervi wapiti.
Poi, proseguendo verso Est attraverso il BlackTail Deer Plateau, dove è facile imbattersi nei cervi e – con meno frequenza – negli orsi, si arriva a Tower-Roosevelt. Se – quando la loop road piega a Sud – si decide di proseguire verso Cooke City si raggiunge Lamar Valley, il “Serengeti d’America”: un’escursione in questo luogo regala avvistamenti unici di coyote, cervi, orsi grizzly e neri, innumerevoli bisonti e, con un po’ di fortuna, anche dei famosi lupi. Un’esperienza imperdibile!
Attraversate la valle senza fretta fermandovi a osservare il panorama e, se avete a disposizione qualche giorno in più, percorrere la strada più volte, in diverse ore del giorno: è il modo migliore per fare nuovi incontri. Tornando sulla loop road in direzione Sud si incontra il Canyon Village e, in particolare, Artist Point, il principale punto di osservazione dello splendido Grand Canyon di Yellowstone.
Proseguendo verso Sud si entra nella seconda loop road del parco e si raggiunge il lago di Yellowstone che, seppure interessante, merita una visita solo se si ha a disposizione molto tempo. Vale comunque la pena percorrere almeno un tratto della “Hayden Valley”, la zona del Parco con la maggiore concentrazione di bisonti, che d’estate inscenano incredibili battaglie per conquistare il predominio sulle femmine. La zona a Sud di Madison, dove si concentrano attrazioni come Lower, Midway e Upper Basin, è fra le più spettacolari, e giustamente visitate, del Parco: in pochi altri posti al mondo si possono osservare i colori e i geyser presenti in questi tre bacini termali. Ma se avete commesso l’errore di visitare il Parco nei mesi di massima affluenza sappiate che non sarà facile farvi strada tra la folla.
(continua…)
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