Il progetto di Mo.Mi.T. Green&Blue (Monitoraggio delle Migrazioni di fauna acquatica e terrestre), di cui è capofila il Parco del Ticino, è incentrato su una campagna di monitoraggio delle migrazioni di alcuni gruppi faunistici di particolare interesse per il territorio del Parco Lombardo della Valle del Ticino (uccelli, anfibi, pesci d’acqua dolce e lepidotteri) tramite l’uso coordinato di strumentazione tecnologica in affiancamento a metodi tradizionali d’indagine.
Questo progetto si inserisce in una serie di processi di monitoraggio e di studio della fauna già ben avviati e consolidati nel Parco da ben oltre vent’anni. L’Ente, infatti, si è sempre posto come precursore delle politiche territoriali in materia di rete ecologica e ha sviluppato le prime progettualità in questo ambito a livello nazionale.
«L’importanza di questo progetto risiede anche nella sua capacità di interazione e dialogo con diversi attori del territorio, soprattutto delle fasce giovanili. Saranno infatti tutti coinvolti attraverso processi di formazione e sensibilizzazione» commenta la Presidente del Parco del Ticino Cristina Chiappa.
Verranno realizzati sia un corso di formazione per il riconoscimento delle farfalle, sia un corso di formazione per il riconoscimento degli anfibi.
Tecniche di Biotelemetria e del DNA ambientale
Durante il progetto, fenomeni di migrazione saranno indagati in senso ampio, monitorando non solo gruppi di specie propriamente migratrici che si spostano periodicamente da un’area geografica a un’altra alla ricerca di migliori condizioni ambientali, climatiche o trofiche, ma monitorando anche taxa che compiono spostamenti a breve raggio all’interno dell’Area Protetta per raggiungere aree rifugio, aree di alimentazione o zone di riproduzione.
«Tra le novità del progetto è prevista l’applicazione di tecniche di Biotelemetria e l’innovativa tecnica del DNA ambientale per lo studio di alcune specie della fauna ittica» racconta Monica Di Francesco, responsabile del settore Fauna del Parco del Ticino.
Il progetto è finanziato dal Programma di Ricerca del Centro Nazionale della Biodiversità “National Biodiversity Future Center” (NBFC), con risorse del PNRR. Il Parco del Ticino, capofila di un partenariato pubblico/privato composto da Fondazione Lombardia per l’Ambiente, la società GRAIA Srl e l’Associazione per lo Studio e la Conservazione delle Farfalle IOLAS, è risultato fra i 55 vincitori di questo bando che ha visto partecipare oltre 100 aree protette italiane. Il progetto durerà 20 mesi e si concluderà nell’autunno del 2025.
Il Parco del Ticino celebra nel 2024 i suoi primi 50 anni.
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