Gli ecosistemi di montagna si mostrano altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici. Il fenomeno, però, sembra ampiamente sottovalutato in Colombia, come dimostra uno studio effettuato sulle specie che vivono nel páramo.
Che cosa è il páramo
Il paramo è un ecosistema alpino intertropicale in cui predomina la vegetazione arbustiva. La maggior parte dei páramos si trova in Sud America, nella Cordigliera delle Ande, tra gli 11° di latitudine N e i 4,5° di latitudine S, dando vita a un sistema che dal Venezuela attraversa la Colombia e l’Ecuador fino al Perù. Il loro isolamento e l’irregolarità morfologica hanno favorito la presenza di un’elevata biodiversità. Delle 5.000 specie vegetali, il 60% sono endemiche e adattatesi a condizioni fisico-chimiche e climatiche specifiche, come la bassa pressione atmosferica, gli alti livelli di raggi UVA e il clima ventoso e molto secco.
Nonostante questi ecosistemi tropicali di montagna risultino altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici globali, nella Lista Rossa dell’UICN compaiono poche specie dei páramos.
L’influenza del clima
Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori in Colombia ha voluto capire se le valutazioni attuali debbano essere riviste in relazione al cambiamento climatico.
I ricercatori si sono concentrati su 60 specie di uccelli tropicali di montagna del páramo andino settentrionale della Colombia. Quest’area è costituita principalmente da praterie e arbusti situati al di sopra del limite vegetazionale arboreo, con altitudini che variano tra i 2800 e i 4700 metri. L’habitat comprende anche una varietà di laghi, torbiere e piccole zone boschive.
Un problema sottovalutato
Lo studio – pubblicato sulla rivista Biodiversity and Conservation – ha esaminato due scenari potenziali di cambiamento climatico, rappresentando le proiezioni ottimistiche e pessimistiche. I ricercatori hanno scoperto che più della metà (52-68%, a seconda dello scenario) delle specie di uccelli sarà minacciata dai cambiamenti climatici entro la fine del secolo, ma esiste una significativa discrepanza tra lo stato attuale di conservazione delle specie e il loro grado di vulnerabilità al cambiamento climatico».
In altre parole, il problema è ampiamente sottovalutato. Circa il 90% delle specie identificate come minacciate dai cambiamenti climatici attualmente non sono considerate in uno status di conservazione preoccupante, pur rappresentando un insieme significativo di specie prioritarie all’interno del páramo colombiano. «Nel complesso – spiegano i ricercatori – abbiamo identificato fino a 34 specie di uccelli del páramo minacciate dai cambiamenti climatici, ma attualmente non elencate come specie a rischio di estinzione». Si tratta, per esempio di Cistothorus apolinari e Scytalopus canus per i quali occorrerebbero urgenti azioni di conservazione all’interno della Colombia.
«Questi disallineamenti – proseguono i ricercatori – potrebbero verificarsi anche in altri taxa di montagna, quindi è urgente aggiornare le valutazioni del rischio delle specie per considerare gli effetti dei cambiamenti climatici. È altresì indispensabile attuare adeguate azioni di conservazione per ridurre i rischi derivanti dai cambiamenti climatici».
I risultati di queste proiezioni, nel caso in cui le condizioni di riscaldamento climatico rimangano invariate, potrebbero avere un impatto significativo sulla fauna di questa regione.
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