Se lo scioglimento dei ghiacci dell’Antartide dovesse proseguire a questi ritmi, il pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri) potrebbe estinguersi entro la fine del secolo. È questo l’annuncio fatto dai ricercatori del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) dalle colonne della rivista scientifica Biological Conservation. I ricercatori hanno studiato le 54 colonie di pinguino imperatore attualmente esistenti e hanno convenuto che, senza interventi concreti, la popolazione di questi animali rischia di calare dal 40% al 99% entro il 2100.
Cosa minaccia il pinguino imperatore
La minaccia più grande deriva dai cambiamenti climatici. Il legame tra i ghiacci e i pinguini è tanto forte quanto fragile. La perdita di habitat costringe i pinguini a spostamenti più lunghi per l’approvvigionamento alimentare, con la conseguenza che – a causa della maggiore attesa – sempre più pulcini muoiono prima del ritorno dei genitori.
Le strategie per salvarlo
Per cercare di salvare i pinguini il team di ricercatori del WHOI, guidati da Stephanie Jonouvrier, ha messo in campo le più sofisticate tecniche. Il percorso dei pinguini è stato tracciato con moderni dispositivi satellitari e sono stati stilati modelli demografici.
L’obiettivo, per i ricercatori, consiste nel rallentare il rapido declino della popolazione.
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