La primitiva arte della lettura e della interpretazione delle tracce animali (animal tracking) ha in sé tutti i connotati per essere considerata alla stregua di scienza quasi occulta.
Eppure, basandosi esclusivamente sulla attenta lettura di quello che i diversi terreni ci offrono, essa si rivela essere una vera e propria scienza, costituita da dati oggettivi che vengono rilevati, analizzati e catalogati e che permettono un totale ricongiungimento tra Uomo e Natura che spesso, in una epoca così frenetica come quella odierna, si tende a decretare come impossibile.
Quest’arte, che conta decine di migliaia di appassionati in tutto il mondo (tra biologi, conservazionisti e/o semplici curiosi), conserva le poche, semplici regole che l’hanno contraddistinta e preservata dall’oblio nel corso dei secoli.
L’osservazione del comportamento animale, la conoscenza del suo habitat e dei suoi istinti, rappresenta il primo passaggio nell’ingresso di questa disciplina.
Come saggiamente detto da uno dei miei istruttori, il Tracking non è certamente Voodoo, né richiede doti particolari se non pazienza, autodisciplina, onestà e concentrazione.
Quest’arte si basa infatti su tre fasi:
- osservazione
- lettura
- interpretazione
I cosiddetti “trucchi del mestiere”, acquisibili grazie a ore e ore di esperienza su terreni diversi e in condizioni meteo differenti, sono infatti essenziali e alla portata di chiunque.
Gli strumenti del “Tracciatore” (Tracker in inglese) consistono in:
- un dispositivo di misurazione
- una torcia (principalmente una torcia a mano)
- carta per appunti, penna e matita
- pinzette (per rimuovere eventuali detriti sulle tracce)
Chiunque pertanto può sviluppare le tecniche necessarie per ottenere buoni successi in questa arte.
Allo stesso livello, ogni Tracker esperto può “diventare arrugginito se lontano dal Tracking troppo a lungo” (Bob Carss, 2009).
L’esperienza gioca un ruolo fondamentale nel tuo percorso.
Terreni diversi, ambienti variegati, condizioni meteorologiche varie coniugati a determinate condizioni fisiche e mentali sono i principali fattori che influenzano il percorso di crescita nell’arte del Tracking.
Essere umili e considerare tutti gli errori come essenziali e necessari è di certo un passaggio legittimo. Proprio come nell’apprendimento di qualsiasi altra abilità!
Quando seguiamo la pista di un animale, dobbiamo necessariamente usare tutti i nostri sensi. Anche se gli occhi svolgono il compito principale, il senso dell’olfatto e dell’udito sono altrettanto importanti.
Abituiamoci a vedere, sentire, annusare tutto ciò da cui siamo circondati: se l’atto di osservare costituisce la buona base della nostra ricerca di tracce, il nostro sapere creare una sorta di schedario visivo e successivamente mentale costituirà, infatti, il secondo gradino da affrontare.
Nei prossimi articoli vedremo come approfondire questo aspetto grazie a semplici ma efficaci esercizi che ci permetteranno di risintonizzarci con i ritmi della Natura.
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