Uno dei tratti distintivi di molte specie di Strigiformi è il loro eccezionale udito che li aiuta nella caccia notturna e nella localizzazione delle prede.
Gli Strigiformi hanno cavità auricolari asimmetriche. Sono posizionate ai lati della testa, una più in basso e una più in alto. Le differenze di suono percepite danno un effetto tridimensionale che viene sfruttato nella cattura delle prede nell’oscurità.
Questo incredibile adattamento evolutivo, unico nel mondo animale, fornisce un vantaggio che si unisce a un altro elemento morfologico davvero singolare: il “disco facciale” o maschera facciale.
Questa caratteristica peculiare degli Strigiformi è presente in molte specie di gufi e civette ed è fondamentale per acuire il loro straordinario senso dell’udito. Esattamente come i nostri padiglioni auricolari, il disco facciale funge da parabola acustica, convogliando il suono alle cavità auricolari e migliorando la percezione delle fonti sonore.
La forma e la struttura del disco variano tra specie e specie e spesso può essere usata per distinguerle. Ad esempio, alcuni rapaci hanno dischi facciali a forma di cuore, come il barbagianni (Tyto alba), mentre altri sono più circolari come nell’allocco di Lapponia (Strix nebulosa).
Le piume del disco facciale non solo contribuiscono all’udito, ma anche alla comunicazione visiva e alla mimetizzazione. Quando un gufo è a riposo durante il giorno, il disco facciale può fare assumere alla testa una differente forma, aiutandolo a mimetizzarsi nell’ambiente circostante.
Come abbiamo visto, l’udito degli Strigiformi è eccezionale. Possono rilevare frequenze molto alte e basse, superando di gran lunga la capacità uditiva umana. Inoltre, hanno un notevole senso della profondità del suono e questo permette loro di localizzare con precisione le prede, anche in condizioni di oscurità totale.
L’udito sensibile degli Strigiformi è vitale anche per la comunicazione all’interno di ciascuna specie: attraverso una varietà di richiami e suoni, comunicano tra loro per difendere il proprio territorio, attrarre il partner o per segnalare un pericolo.
Insomma, il disco facciale e l’eccezionale udito sono alcuni degli assi nella manica di questi straordinari predatori notturni, protagonisti di alcuni dei più sofisticati adattamenti evolutivi del regno animale.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com