Nome
Martin pescatore (Alcedo atthis)
Descrizione
È uno degli uccelli più colorati dell’avifauna italiana. Il maschio è molto simile alla femmina, con una sola piccola differenza: il becco è completamente nero mentre nella femmina la colorazione della parte inferiore è arancione. Il piumaggio di entrambi è azzurro con riflessi metallici sulle parti superiori, arancione su ventre, addome e guance, bianco sulla gola e ai lati del collo. Vola rapidissimo a pelo d’acqua. Ha una spettacolare tecnica di pesca con tuffi a piombo preceduti da voli surplace. È piuttosto abitudinario e tende a utilizzare sempre gli stessi posatoi.
Fenologia
In Italia è specie sedentaria, nidificante, migratrice e svernante.
Habitat
Specie con alimentazione a base di piccoli pesci e invertebrati acquatici, il Martin pescatore è legato alle zone umide, anche di piccole dimensioni, quali canali, fiumi, laghi di pianura e bassa collina, lagune e stagni salmastri, spiagge marine. Nidifica preferibilmente negli ambienti d’acqua dolce, più scarsamente in quelli d’acqua salmastra, e comunque laddove può reperire cavità in argini e pareti sabbiose e terrose in cui deporre le uova.
Distribuzione
In Europa è presente con due sottospecie e come nidificante manca solo dall’Islanda e da alcune isole mediterranee quali, per esempio, Malta e le Baleari. La popolazione italiana è stimata in 6.000-16.000 coppie.
Stato di conservazione
Specie avente stato di conservazione sfavorevole in tutta Europa. Marcate fluttuazioni soprattutto in Europa settentrionale e centrale dovute ad inverni rigidi; nella seconda metà del Novecento si è verificato un declino in molti stati, dovuto principalmente all’inquinamento delle acque e alla canalizzazione dei corsi d’acqua; largo declino in Europa nel periodo 1970-1990, stabile nel periodo 1990-2000.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri
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