L’occhio desidera grazia e bellezza,
ma più ancora il verde dei campi.
Siracide 40, 22
Due versi del Libro biblico del Siracide che in realtà non si contraddicono né l’uno supera l’altro, sebbene il secondo inizi con una congiunzione avversativa. Perché? Per un motivo semplice: perché in realtà desiderando e contemplando il verde dei campi, desidero e contemplo grazia e bellezza.
Certo, nell’espressione del secondo verso possiamo anche intendere un augurio affinché il campo possa essere fertile e il raccolto abbondante. E il lavoro armonioso dell’uomo non può essere fonte di bellezza? Non può essere una grazia e una benedizione un lavoro che possa essere compiuto nel rispetto della Natura e nel rispetto della dignità dell’essere umano? A noi sembra di sì.
O ancora, possiamo divertirci pensando che prima occorre desiderare il verde dei campi, senza il quale, forse, non potremmo scorgere grazia e bellezza; le quali derivano innanzitutto da un certo equilibrio naturale, altrimenti perché tanti eccellenti artisti e pensatori presero come modello di bellezza sconfinata la Natura?
O ancora si potrebbe … a voi, ora, una vostra coraggiosa e stimolante interpretazione.
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