Quella tra uomo e fiume è una vera e propria simbiosi, una partership volta ad aiutare il genere umano nello sviluppo della civiltà.
Non è solo un effimero caso se le più grandi metropoli dell’umanità sorgono sulle sponde di grandi corsi fluviali, che hanno dissetato e nutrito la popolazione per millenni. Se ora parliamo di una simbiosi sbilanciata, con i fiumi sempre più inquinati e sporchi per nostri demeriti, non era così agli albori della vita e durante lo sviluppo.
Uno degli esempi più concreti di questa relazione è la città di Roma e il Tevere, il fiume che ha visto l’Urbe nascere e crescere, meraviglia dopo meraviglia.
Il Tevere
Il Tevere è il terzo fiume d’Italia per lunghezza (405 km) e il secondo della penisola per ampiezza del bacino idrografico (17 375 km2). La sua sorgente si trova nel bel mezzo dell’Appennino, precisamente sgorga dal Monte Fumaiolo, 1268 metri. La sua importanza strategica fu chiara fin da quando nacquero le prime civiltà italiche. La foce si trova nei pressi dell’antica Ostia, dove il delta si butta nel mar Tirreno. Il suo corso passa attraverso l’Emilia Romagna, la Toscana, l’Umbria e il Lazio. In queste regioni incontra vari ecosistemi e biodiversità, come la riserva naturale Tevere Farfa, l’oasi naturalistica del lago di Alviano e il Parco fluviale del Tevere, in Umbria.
Il ruolo del Tevere nell’antichità
Il Tevere è strettamente connesso alla nascita a allo sviluppo dell’Antica Roma. Dai sette Re alla Repubblica fino all’Impero e al collasso del principato. Romolo e Remo si arenarono nella loro cesta proprio lungo le sponde del placido fiume, nutrendosi con la polpa dei frutti di una pianta di fico che nasceva proprio sula sponde del corso fluviale.
Strategicamente parliamo di un fiume che ha un ruolo eminente nella storia di Roma, soprattutto per i trasporti, il commercio e per la posizione che aveva nel cuore dell’Italia centrale, sia durante l’epoca della conquista relativa alla prima repubblica, sia per lo smistamento di uomini e beni durante la fase espansionistica e la fase imperiale. I ponti romani ancora oggi solcano il fiume e sono una della tante attrazioni della città.
Il Tevere e Roma oggi
La spettacolarità della città deve la sua popolarità ad alcuni scorci suggestivi che riguardano proprio il Tevere. Basti pensare al ponte Sant’Angelo con le sue statue angeliche e al relativo Castello, con l’incredibile vista sulla basilica di San Pietro. I Muraglioni, l’isola Tiberina, il quartiere di Testaccio e i tanti ponti di epoca romana ne fanno un’attrazione tra le più romantiche e visitate della città, nonostante alcune zone siano cadute in rovina e degrado. Il suo corso è letteralmente a due passi da molti luoghi simbolo della città come piazza Navona, il Pantheon, il Vaticano, Castel Sant’Angelo, il Foro Boario, Piazza del Popolo, Trastevere, il Circo Massimo, il Colosseo e i via dei Fori Imperiali.
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