Tempo fa mi è capitato di assistere ad una scena davvero interessante. Un giovane maschio di sparviere ha sudato le proverbiali sette camice per poter fare il bagno in santa pace, disturbato continuamente da un altro giovane di gazza. Alla pozza d’acqua dove sono solito andare, quella mattina non arrivava nessun volatile e avevo già perso le speranze per fare qualche bella foto. Poi comparve lo sparviere a salvare quella situazione di monotonia, ma appena entrò nella pozza, la gazza si precipitò sulla riva con un baccano infernale, quasi volesse sgridare il rapace per avere preso possesso dell’acqua. Naturalmente lo sparviere non si fece intimorire, ma dimostrò molta agitazione per il continuo vociare della gazza che lo affrontava, addirittura, becco a becco. L’incoscienza era alle stelle, ma a pensarci bene la gazza non correva nessun pericolo. Innanzi tutto lo sparviere, come detto prima, era un giovane e per giunta maschio. Molti sapranno che solo la femmina adulta di questa specie è in grado di predare una gazza, mentre il maschio si limita a catturare uccelli dalle dimensioni massime di un merlo. Quindi ho valutato il tutto come “giochi da ragazzi” tra i due giovani volatili. Fotograficamente la situazione divenne interessante quando lo sparviere perse la pazienza e improvvisò un attacco alla gazza, che reagì coraggiosamente a colpi d’ala e di becco. Alla fine la gazza se ne andò e lo sparviere poté finalmente finire il suo bagno. Purtroppo non posso farvi vedere nessuna immagine del litigio, perché la condizione di luce in quel momento era d’ombra e in più il vetro a specchio del mio appostamento mi “ruba” due diaframmi. Ho ottenuto, quindi, solo foto statiche, ma è valsa comunque la pena assistere a quella scena davvero inaspettata.
Come è stata realizzata la foto
Ho usato un obiettivo 70-200 f/2,8 montato su Nikon D500 impostata a 2000 ISO e ho scattato con 1/125 di tempo a tutta apertura, non sufficiente a fermare il movimento. Non ho voluto alzare ulteriormente gli ISO, perché con la D500 in piena ombra è meglio non eccedere; non mi piacciono le foto di natura sgranate, anche se come documento a volte possono avere un certo valore.
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