Un pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus) – conosciuto anche come pesce palla argenteo – è stato pescato a Molfetta, in provincia di Bari. A riconoscere la specie – altamente tossica – è stato un cittadino che ha immediatamente informato della pericolosità il pescatore che lo aveva catturato e ha allertato l’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Si tratta della decima segnalazione di esemplari di questa specie pescati nelle acque dell’Italia.
Quali sono i rischi
Il pesce palla maculato è estramamente pericoloso. La pelle, il fegato, i muscoli e gli organi riproduttivi sono tossici. Contengono, infatti, la tetrodotossina, una potente neurotossina che provoca paralisi respiratoria e problemi al sistema cardiocircolatorio e che permane anche dopo la cottura.
«Non ci sono tuttavia rischi per il contatto con il resto del pescato – hanno fatto sapere i ricercatori dell’Ispra –. Bisogna prestare attenzione però al morso del pesce. È bene ricordare che la commercializzazione di tutte le specie di pesce palla è vietata nel nostro Paese».
L’Ispra invita i cittadini a segnalare la presenza del pesce palla maculato utilizzando l’indirizzo mail dedicato: pescepalla@isprambiente.it
Specie alloctona passata attraverso il Canale di Suez
Il pesce palla maculato è un migrante lessepsiano (demominazione che deriva da Ferdinand de Lesseps, il progettista del canale di Suez, ndr) che è penetrato nelle acque del Mediterraneo attraverso il passaggio artificiale egiziano.
Originario degli oceani Indiano e Pacifico, questo pesce in Italia è stato avvistato per la prima volta nel 2003, al largo di Lampedusa.
Lagocephalus sceleratus si trova con maggior frequenza nelle acque del Mediterrano orientale. Secondo i ricercatori, la sua presenza è ormai diventata fissa nelle acque della Turchia, di Cipro e di Israele.
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