La fertilità maschile negli ultimi 30 anni, si è dimezzata. Le cause non sono legate solo a fattori genetici o all’età, ma hanno grande rilevanza anche quelle ambientali. Alimentazione, alcol, fumo e inquinamento. I rischi aumentano, inoltre, in particolari posizioni geografiche e per alcuni e mestieri o attività esercitate.
I fattori ambientali
Gli uomini vengono colpiti soprattutto delle polveri sottili, le cosiddette pm10. Ma ci sono anche altri elementi di tossicità; per esempio, negli alimenti o nelle bevande possono essere presenti sostanze dannose, a partire dalla plastica che viene usata nel confezionamento. La plastica delle bottiglie di acqua minerale, se lasciata al sole nei magazzini, rilascia sostanze che sono a base di estrogeni sintetici che minacciano la fertilità maschile.
L’allarme del mondo scientifico
Il monito arriva dal 1° Congresso Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita, organizzato dal prof. Luca Mencaglia, Medico Specialista in Ginecologia e Ostetricia e Direttore Unità Operativa Complessa Centro PMA USL sud-est Toscana e Presidente della Fondazione PMA.Italia.
«Alcuni ambienti particolarmente sottoposti a inquinanti, come l’area di Pescia, dove sono presenti strutture che fanno uso di concimi e fertilizzanti, possono mettere a rischio la fertilità maschile – ha spiegato il Prof. Mencaglia–. Qui è stato riscontrato che gli uomini hanno seri problemi legati alla fertilità».
I lavori più a rischio infertilità
Emergono attività, stili di vita e professioni maggiormente interessati dalle problematiche di infertilità. Tra i lavoratori, più esposti ci sono, per esempio, i cuochi, spesso a contatto con fonti di calore, ma anche tutti quegli operai che lavorano presso le fonderie o quelli esposti a radiazioni» aggiunge il dott. Luca Gianaroli, Direttore Scientifico di S.I.S.Me.R. (Società Italiana Studi di Medicina della Riproduzione) con sede principale a Bologna.
Alimentazione e dieta mediterranea
Occorre prestare attenzione all’alimentazione: una dieta sana può comportare un miglioramento in termini di fertilità, soprattutto nell’uomo. Occorre sottolineare che, nonostante quello che si legge il Rete o le leggende metropolitane che si tramandano di generazione in generazione, specie in Oriente, non ci sono alimenti “miracolosi” che stimolano la fertilità. Tuttavia, un’attenzione nei confronti del mangiar bene può evitare, invece, di comprometterla.
«La dieta mediterranea è il regime alimentare migliore, se seguito in maniera equilibrata e bilanciata» spiega il dott. Luca Gianaroli.
Calo di nascite da record
L’Istat, nel suo bilancio demografico 2017, ha rilevato che la popolazione residente al 1 gennaio 2018 è scesa a 60milioni 494mila, segnando una diminuzione di centomila persone (-1,6 per mille) rispetto all’anno precedente. È il nuovo minimo storico per le nascite, che hanno toccato il picco del -2% rispetto al 2016 con solo 464mila nuovi nati.
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