Piantare alberi in città sta ormai diventando sempre di più una necessità impellente. Al netto degli interventi che dovrebbero innanzitutto proteggere e gestire correttamente il patrimonio vegetale urbano già esistente (per esempio evitando certe scellerate potature, purtroppo ancora molto diffuse) è poi importante mettere a dimora i nuovi alberi seguendo alcuni criteri fondamentali, oltre a quello di base di effettuare le piantagioni nei periodi idonei (ovvero nei mesi di riposo vegetativo, indicativamente da novembre a febbraio).
Presentiamo dunque di seguito, seppur in modo sintetico, un utile estratto delle linee guida di riforestazione urbana adottate dall’ormai famoso progetto ForestaMI, che vede l’ambizioso obiettivo di piantare, nel capoluogo lombardo e nella cintura dei comuni limitrofi, ben 3 milioni di alberi entro il 2030.
La scelta delle specie
Per selezionare le specie più adatte, si possono considerare quattro aspetti fondamentali che definiscono dei criteri di selezione.
- Il primo è l’idoneità dell’albero al sito: si deve valutare attentamente il tipo di area individuata (urbana, periurbana, extraurbana), il tipo di impianto (ad esempio filari urbani, foresta periurbana, piantagione extraurbana o altri), il clima e microclima, le caratteristiche del suolo, lo spazio disponibile rispetto a sottoservizi, infrastrutture o edifici 197 III – Il piano operativo di ForestaMi presenti, ma anche rispetto alle altre specie già presenti in loco. Necessario anche prendere in considerazione le esigenze ecologiche e di resistenza ai disturbi della specie.
- Il secondo è la possibilità di ottenere servizi ecosistemici, individuando i benefici possibili come ad esempio la capacità di fissare CO2, i valori di comfort termico, la mitigazione e regolazione del microclima, la gradevolezza estetica. La politica di approvvigionamento dovrebbe infatti favorire la piantagione di alberi con bassi carichi di polline vicino a siti altamente vulnerabili come scuole o ospedali, ricercare alberi con attributi noti per il filtraggio di PM10 e PM2.5, selezionare alberi con attributi noti per l’estrazione di inquinanti gassosi e progettare infrastrutture verdi che abbiano una adeguata differenziazione e alternanza di specie arboree.
- Il terzo aspetto fondamentale da tenere in considerazione sono i disservizi, alcune specie infatti oltre a portare benefici possono generare anche problemi in ambito urbano, come ad esempio una elevata produzione di polline che può creare disagio, una produzione di frutti che crea complicazioni di gestione e manutenzione dell’area, produzione di odori sgradevoli o di radici che dissestano il manto stradale.
- Il quarto aspetto è la resilienza ai cambiamenti climatici della specie scelta. In base alle caratteristiche di determinati contesti è di fondamentale importanza selezionare specie che resistano al gelo o alla siccità, a temporanei allagamenti del sito, a malattie e parassiti o a temperature elevate. Inoltre sempre più spesso la presenza di tempeste di vento anche di forte intensità sconsiglierà specie con masse fogliari dense e con radici superficiali, come ad esempio le conifere.
(continua…)
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