I loro habitat sono i canali, i sottotetti e i parchi urbani. Stiamo parlando delle specie animali che abitano i nostri centri abitati.
Una ricca natura metropolitana, che spesso sfugge agli occhi dei cittadini. Eppure, sono tante e diverse le specie con cui viviamo fianco a fianco.
Ecco l’elenco del progetto Urban Nature del WWF di alcune di quelle più diffuse nelle maggiori città italiane.
ROMA
Granchio d’acqua dolce (Potamon fluviatile)
Una colonia di questi granchi di fiume si trova nelle canaline di scarico sotterranee dei Mercati di Traiano e della basilica Ulpia ai Fori Imperiali. Alcuni individui hanno raggiunto le dimensioni record di 7 centimetri e secondo gli esperti questo gigantismo potrebbe essere una caratteristica tipica delle popolazioni isolate, che sviluppano particolari qualità di adattamento all’ambiente.
Lucertola muraiola di Bonaparte (Podarcis muralis nigriventris)
La lucertola muraiola di Bonaparte è un specie endemica delle province di Roma e Latina.
Scarabeo rinoceronte (Oryctes nasicornis) e scarabeo eremita (Osmoderma eremita)
Questi coleotteri si possono trovare nei giardini della capitale, il primo è lungo fino a 4 centimetri e il maschio presenta una tipica protuberanza sul capo, da cui il nome rinoceronte. Lo scarabeo eremita è, invece, un bellissimo coleottero di circa 3 centimetri e i maschi di questa specie emettono un particolare feromone per attrarre le femmine, ma percepibile a breve distanza anche (da) dalle persone, e che profuma di pesca matura.
Volpe (Vulpes vulpes)
Ad attirare le volpi in città è l’abbandonza di cibo, fornita dai cassonetti dei rifiuti.
Parrocchetto dal collare (Psittacula krameri) e pappagallo monaco (Myopsitta monachus)
Il parrocchetto dal collare è originario dell’Asia Minore, mentre il pappagallo monaco del Sudamerica. Tuttavia, si tratta di specie esotiche ormai naturalizzate, più urbane che selvatiche. La loro presenza è data dagli animali fuggiti dalla cattività o liberati in natura dall’uomo.
MILANO
Testuggine palustre europea (Emys orbicularis)
È una specie minacciata dalla distruzione e dalla frammentazione dei suoi habitat idonei e dalla presenza di una specie aliena invasiva proveniente dalle Americhe, Trachemys scripta.
Procione (Procion lotor)
Importati in Italia dagli amanti delle specie esotiche, questi animali di origine nordamericana sono stati liberati sulle rive dell’Adda
Potenziali portatori di un virus della rabbia, i procioni sono stati inseriti nella lista degli “animali pericolosi” per i quali è proibito il commercio in Italia.
Airone cenerino (Ardea cinerea)
Di solito vive in colonie numerose nei grandi spazi verdi, oggi abita anche lungo i canali milanesi.
Gheppio (Falco tinnunculus)
Questo piccolo falco diurno, stanziale in Italia, è presente in modo stabile nel tessuto urbano della città di Milano.
Gufo comune (Asio otus)
Gli alberi dei parchi cittadini sono diventati l’habitat di questo rapace.
FIRENZE
Istrice (Hystrix cristata)
Territoriale e monogamo, l’istrice si nutre prevalentemente di tuberi e bulbi, pertanto è arrivato a colonizzare anche parchi urbani alla ricerca di cibo.
Passera d’Italia (Passer italiae)
Conosciuto anche come passero o passerotto, (questo) era un tempo l’uccello più diffuso d’Italia.
Cinghiale (Sus scrofa)
Questo mammifero di recente è tornato a popolare densamente i boschi dell’Appennino e delle Alpi occidentali, spingendosi a volte fino alle zone pedecollinari.
Upupa (Upupa epops)
In assenza di alternative, l’upupa nidifica anche nei buchi delle costruzioni urbane.
Segestria (Segestria florentina)
È un ragno dotato di un morso piuttosto doloroso, anche se non particolarmente velenoso. È la specie più grande in Italia e le femmine possono arrivare a oltre 2,2 centimetri di lunghezza, zampe escluse.
NAPOLI
Passero solitario (Monticola solitarius)
Vive in natura sulle rocce assolate e sui ruderi e ha scelto la città come ambiente alternativo.
Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii)
I siti di rifugio di questa specie sono gli spazi interstiziali di edifici, rocce, alberi e monumenti, ma non è raro vederli occupare anche le bat box.
Polpo (Octopus vulgaris)
È possibile scorgerlo tra le rocce nei dintorni di porti.
Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major)
Questo volatile scava a colpi di becco il suo nido che negli anni successivi viene occupato da cince, storni e civette.
Colombaccio (Columba palumbus)
È più grosso del piccione (Columbia livia), raggiunge i 40 cm di lunghezza e ha un piumaggio grigio-bluastro.
TRENTO
Orso (Ursus arctos)
Animale simbolo delle Alpi, è tornato a popolare il Trentino grazie a un progetto (di) iniziato negli anni ’90.
Cerambice del faggio (Rosalia alpina)
Questo bellissimo coleottero dalla colorazione nera e azzurra può raggiungere i 4 cm di lunghezza.
Aquila reale (Aquila chrysaetos)
Il maestoso rapace, diffuso sia sulle Alpi, che sugli Appennini, per secoli è stato minacciato.
Vive in coppie territoriali che cacciano mammiferi di medie e piccole dimensioni, ma anche rettili e altri uccelli.
Rondine montana (Ptyonoprogne rupestris)
Rispetto alle altre rondini europee, questa specie presenta macchie bianche verso la fine della coda ed è meno gregaria.
Gufo reale (Bubo bubo)
Con la sua apertura alare di quasi due metri e i 70 cm di corporatura, questo rapace notturno è il più grande d’Italia.
BOLOGNA
Falco pellegrino (Falco peregrinus)
In città, dove nidifica su grattacieli e campanili, limita con la sua presenza quella delle sue prede per eccellenza, quali il piccione.
Lupo (Canis lupus)
Questo canide a volte può spingersi nelle zone a ridosso delle città per seguire le sue prede principali, come il cinghiale e il capriolo.
Gruccione (Merops apiaster)
Il verso tipico consente di individuarne facilmente le colonie, che possono essere stabilite anche in prossimità dei centri urbani.
Rospo smeraldino italiano (Bufo lineatus)
Rispetto al rospo comune è di dimensioni più piccole.
Fagiano (Phasianus colchicus)
Probabilmente importata dai Romani dall’Asia minore, questa specie, ampiamente cacciata, si è adattata a vivere anche nelle zone agricole a ridosso delle città.
CAGLIARI
Fenicottero (Phoenicopterus ruber)
Il fenicottero deve il colore del suo piumaggio a un piccolo gamberetto: l’artemia salina, particolarmente ricco di carotenoidi, veri e propri coloranti naturali.
Falco di palude (Circus aeruginosus)
Si tratta di una specie tendenzialmente solitaria, facile da osservare soprattutto quando caccia.
Pollo sultano (Porphyrio porphyrio)
È uno dei più belli e colorati uccelli delle zone palustri sarde. Ha, infatti, un piumaggio iridescente dal blu intenso, in contrasto con le zampe rosso-arancioni e una vistosa placca frontale, rossa come il becco.
Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus)
Ha un corpo molto simile a quello della lepre, ma di dimensioni più ridotte.
Riccio (Erinaceus europaeus)
Osservare un riccio in città non è più l’eccezione, ma la norma e le popolazioni che vivono nelle zone urbane sono spesso più numerose di quelle delle aree rurali.
ANCONA
Gabbiano reale (Larus cachinnans)
Da tempo è entrato a far parte della fauna urbana, dove sceglie come posatoi i punti più elevati come, ad esempio, i campanili delle chiese.
Faina (Martes foina)
Le dimensioni della faina sono all’incirca quelle di un gatto, ma possiede zampe corte e coda folta, collo lungo, orecchie basse e tonde e occhi di colore nero.
Tasso (Meles meles)
Con i suoi 80 cm di lunghezza, il tasso è il più grosso dei mustelidi italiani.
Nutria (Myocastor coypus)
Questo roditore è stato introdotto dall’America come animale da pelliccia. Fuggito o liberato dagli allevamenti, si è poi insediato con successo nelle fasce fluviali di pianura.
Sfinge colibrì (Macroglossum stellatarum)
Si tratta di una falena diurna della famiglia degli sfingidi che può raggiungere anche i 5 cm di lunghezza e i 4 di apertura alare.
MATERA
Falco Grillaio (Falco naumanni)
È il più piccolo rapace presente in Europa, con un’apertura alare che non supera i 70 centimetri.
Nibbio reale (Milvus milvus)
Nonostante prediliga i boschi, il nibbio può adattarsi tuttavia a vivere anche nei pressi dei centri urbani, dove si nutre in prevalenza di carogne, ma preda anche mammiferi delle dimensioni di un coniglio o piccoli uccelli.
Capovaccaio (Neophron percnopterus)
È il più piccolo avvoltoio europeo, classificato oggi in “pericolo critico” di estinzione.
Cicogna nera (Ciconia nigra)
Con un’apertura alare di due metri e un metro d’altezza, questo grande uccello ha (per l’appunto) un piumaggio nero con riflessi metallici tra il verde e il viola. Si tratta di una specie molto rara in tutta Europa.
Scoiattolo nero meridionale (Sciurus meridionalis)
Si tratta di una nuova specie endemica dell’Italia meridionale classificata di recente. A distinguerlo dal cugino rosso (Sciurus vulgaris) sono il mantello invariabilmente nero con la pettorina bianca e le maggiori dimensioni corporee.
PALERMO
Molosso di Cestoni (Tadarida teniotis)
Il più grande pipistrello europeo: le ali raggiungono oltre 40 centimetri di apertura.
Abitante abituale di fessure nelle pareti rocciose, falesie e scogliere, trova rifugio anche negli interstizi degli edifici urbani.
Tursiope (Tursiops truncatus)
Questo delfino è tra le specie più diffuse nel Mediterraneo, ma è minacciato fortemente a causa della pesca illegale, della degradazione dell’habitat e del calo delle sue prede.
Discoglosso dipinto (Discoglossus pictus)
Peculiare anfibio dell’ordine degli anuri, in Italia il Discoglosso dipinto è presente solo in Sicilia, dove è tuttavia abbastanza diffuso.
Tartaruga comune (Caretta caretta)
Questa tartaruga si riproduce sulle coste italiane, da maggio a settembre.
Rondone pallido (Apus pallidus)
Volatile dal piumaggio grigio-bruno, più chiaro del rondone comune, e con una ampia zona bianca sulla gola.
Molto abile nel volo, il rondone ha però zampe molto corte che non consentono di spiccare il volo da terra, né di camminare alla ricerca di cibo.
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