L’ Islanda torna all’epoca dei Vichinghi: il governo ha, infatti, annunciato la volontà di attuare un ingente programma di riforestazione. L’obiettivo è quello di dare all’isola l’aspetto che aveva nel IX secolo, quando il 40% del suolo scandinavo era ricoperto da alberi.
Isola disboscata per il legname e i pascoli
La deforestazione è cominciata proprio quando le navi vichinghe, dalla vicina Norvegia, sono approdate sull’isola. L’estesa foresta, che ricopriva quasi la metà del territorio islandese, è stata poco a poco abbattuta per ricavare il legname necessario alla costruzione delle celebri imbarcazioni ma anche per fare spazio ai pascoli del bestiame.
12% entro il 2020
Secondo l’associazione Treehugger, l’obiettivo è quello di ricoprire di foreste il 12% della superficie dell’isola entro il 2020. Un piano ambizioso, se si calcola che – ad oggi – gli alberi ricoprono solo il 2% del territorio della nazione e che, a metà del secolo scorso, le foreste rappresentavano sol l’1%.
Nuove specie sull’isola
Il progetto ha già dovuto fronteggiare i primi problemi: la betulla pelosa (Betula pubescens), specie autoctona islandese che un tempo ricopriva tutta l’isola, non riesce più ad attecchire in quello che un tempo era stato il suo habitat a causa dell’innalzamento delle temperature medie che ha interessato l’isola.
Per questo, le nuove foreste saranno composte da essenze arboree differenti, come pini, larici e abeti rossi. «Le sementi scelte per la riforestazione sono arrivate dell’Alaska – ha spiegato Þröstur Eysteinsson, direttore del servizio forestale islandese –. Le piante che abbiamo messo a dimora hanno attecchito e sono cominciate a crescere rigogliose».
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com