Itinerario di 60 km all’interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre, in Provincia di La Spezia. Siamo nella Riviera Ligure di Levante e pedaliamo tra il cielo e il mare. Per i ciclisti di buon livello è un giro da mezza giornata. L’ideale è percorrere la strada di ritorno al tramonto, quando il sole lascia la sua scia abbagliante nel mare. Per i pedalatori alle prime armi meglio prevedere l’intera giornata con sosta per pranzo nell’incantevole Vernazza.
Come Arrivare. Raggiungere La Spezia percorrendo l’Autostrada A15. Alla fine dell’Autostrada proseguire sul lungomare in direzione Portovenere e Cinque Terre. Superato il Museo dell’Arsenale girare a sx per Portovenere. Passato lo Stadio, al semaforo, imboccare a dx la strada in salita per Riomaggiore e Cinque Terre e parcheggiare l’auto proprio sul bordo della strada.
Itinerario. La Spezia, Strada Provinciale delle Cinque Terre, Manarola, Groppo, Volastra, Fornacchi, Vernazzola, Vernazza, Strada Provinciale SP51, Reggio, Drignana, Fornacchi, Volastra, Groppo, Manarola, La Spezia.
Punti d’Interesse. Si parte, purtroppo, in salita lungo la SP delle Cinque Terre. Per fortuna la pendenza è lieve e costante, dopo poche centinaia di metri si apre una vista spettacolare che spazia dal porto di La Spezia fino a riconoscere i profili delle vicine Alpi Apuane. Si attraversa, velocemente in piano, la fresca galleria che porta dall’altra parte sulla costa alta e frastagliata, tra Portovenere e Riomaggiore. Da qui, si procede in lieve discesa affacciandosi, qua e là, sui vari punti predisposti per godersi il panorama. Giunti al bivio per Manarola si gira a destra per Groppo e Vernasca. I primi 2 km di questa salita sono la parte più impegnativa dell’intera gita. Superato Groppo si sale ancora, ma con una pendenza più sopportabile.
Dopo Vernasca si fa appena in tempo a tirare il fiato e si ricomincia a salire. Ma lo spettacolo delle terrazze ricoperte di vigneti da cui, in basso sul mare, sbucano i coloratissimi paesini di Manarola e Corniglia, compenserà ampiamente la fatica. Sia sopra, che sotto la strada, corrono le monorotaie delle audaci cremagliere che, durante la vendemmia, gli agricoltori utilizzano, con straordinario coraggio, per trasportare l’uva. Passare da queste parti durante la raccolta dell’uva è un’esperienza indimenticabile. La salita continua tra le fronde dei pini d’Aleppo, ma proprio quando la fatica comincia a superare il piacere, la strada si spiana e rapidamente si arriva al bivio dove inizia la vertiginosa discesa per Vernazza: ripida e con tornanti stretti. Attenzione a stare nella propria carreggiata! Con la bici si entra trionfalmente nel bel mezzo di Vernazza senza problemi di parcheggio e divieti. Il porticciolo, brulicante d’ombrelloni colorati, con la Parrocchiale romanica di Santa Margherita d’Antiochia a destra e la torre del Castello Doria a sinistra, offre un’immagine indelebile e svariate possibilità di ristoro.
Tornati indietro per la strada dell’andata, uscendo da Vernazza – dove c’è la sbarra del parcheggio a pagamento – sulla sx parte la SP 51 che sale alla Madonna di Reggio e, quindi, confluisce nella strada per Monterosso. Attualmente è chiusa al traffico, ma per un ciclista è perfettamente percorribile con la garanzia della massima tranquillità e silenzio. La pendenza è costante e molto più gradevole rispetto all’andata. Da un tornante, prima della cima, si gode la più inconfondibile vista su Vernazza. Raggiunta la panoramica in località Drignana, si gira a dx e si torna verso Riomaggiore. Lungo la strada sono molto evidenti i segni lasciati dall’alluvione di 3 anni fa’ che ricoprì di fango tutta la zona. Il rientro si svolge sul lato verso mare, lo spettacolo è ancora più a portata di sguardo. Attenzione a non distrarsi durante la discesa! Superato lo svincolo di Manarola si sale dolcemente fino alla galleria e, poi, in un soffio si torna all’auto alla fine della discesa su La Spezia.
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