È stata varata, presso lo Yacht Club Adriaco di Trieste, una nuova barca in fibra di lino progettata e realizzata dall’Audace Sailing Team, un gruppo di studenti dell’Università del capoluogo giuliano appassionati di vela. Veloce ed ecosostenibile, è la quarta imbarcazione nata dal 2019 a oggi nell’ambito di un progetto di ricerca che ha l’obiettivo di individuare e realizzare prototipi ad alta efficienza utilizzando materiali come il lino e resine di origine vegetale. Caratteristica principale di “BAI – Flying Lina” è infatti l’uso di una fibra di lino ad alte prestazioni, mentre per le resine la scelta è caduta su una miscela derivata per il 30% da anacardi. Anche lo stampo è stato realizzato direttamente legno, riducendo gli sprechi. Per lo scafo sono stati ridotti al minimo i rinforzi in fibra di carbonio, limitandoli alla sola parte anteriore, mentre per le travi alari sono stati combinati lino e fibra di vetro. Per le strutture interne il team si è impegnato nella ricerca di scarti industriali in fibra di carbonio da riciclare.
Gli studenti hanno seguito tutte le fasi del lavoro: dalla definizione della geometria dello scafo fino alla produzione e alla costruzione della barca, occupandosi anche dell’analisi dei costi e della ricerca di sponsor.
Oltre che sui materiali, gli sforzi del team si sono concentrati sull’aspetto idrodinamico, con la volontà di costruire una barca veloce, facile da gestire e confortevole per chi l’avrebbe guidata
Anche la scelta del nome non è stata casuale: “BAI – Flying Lina” appartiene infatti alla classe velica Moth, imbarcazioni monoposto, di piccole dimensioni, che grazie ai foil “volano” letteralmente sulla superficie dell’acqua a grande velocità, mantenendo lo scafo sollevato di circa 60 cm.
La prima prova in acqua dopo il varo sarà la SuMoth Challenge (sustainable moth), una regata inserita all’interno alla Foiling Week 2023, manifestazione che richiama velisti da tutta Europa, in programma dal 26 giugno a Malcesine (Lago di Garda).
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