È difficile da immaginare, ma in origine la carota era di colore viola. Nel 1500, in onore di Guglielmo d’Orange, è divenuta arancione; si racconta, infatti, che gli olandesi attraverso varie sperimentazioni e modificazioni genetiche riuscirono a trasformarne il colore.
il suo nome scientifico è Daucus carota ed è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Apiaceae, molto diversa da quella che mangiamo ai giorni nostri.
La carota viola è originaria dell’Afghanistan. È ricca di polifenoli, flavonoidi e in particolare antocianine, sostanze antiossidanti presenti anche nell’uva e in tutti i frutti di colore nero, come i mirtilli, le prugne, che fanno bene alla circolazione e che combattono i radicali liberi. Il sapore della carota viola è molto simile a quello della carota arancione, ma contiene molti più antiossidanti e molti meno zuccheri. Molto nutriente e vitaminica (A, C e del gruppo B), ha un grande potere nutrizionale ed è ricca di di sali minerali, come ferro, calcio, potassio e selenio.
Dove si trova?
Buona, insolita ma molto salutare, in inglese si chiama “purple carrot”. In Italia la carota viola naturale la troviamo in provincia di Bari, a Polignano a Mare soprattutto nella frazione di San Vito. Fortunatamente questo ortaggio del passato sta ritornando sul mercato, così che ognuno di noi può tornare ad apprezzarne il sapore e l’effetto cromatico che dona alle nostre ricette.
È ottima da consumare cruda e sotto forma di succo, un vero e proprio estratto per la nostra salute.
Un alimento veramente speciale, che ancora ci regala la nostra vecchia e saggia Natura.
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