In un momento che rimane ancora difficile per il Paese, il Gruppo Caviro può fare gli auguri a 15 dipendenti in più (mediamente nell’anno) e annunciare i risultati molto positivi del bilancio d’esercizio, chiuso al 31 agosto 2021: +8% di fatturato consolidato.
In un anno in cui i consumi di vino in GDO sono calati, a trainare la crescita sono stati sia gli ottimi risultati dell’export, sia le buone performance di Caviro Extra, sempre fiore all’occhiello del Gruppo sul fronte della sostenibilità.
Carlo Dalmonte, Presidente del Gruppo Caviro, così commenta il risultato: «È un dato incoraggiante, perché il vino italiano dovrà guardare sempre di più ai mercati esteri. In uno scenario di frenate e ripartenze improvvise, come Gruppo abbiamo dimostrato flessibilità. A premiarci, il legame con la filiera, gli investimenti per la sostenibilità e una struttura coesa: tutti elementi che rendono Caviro un gigante agile».
Nell’occasione degli auguri ai dipendenti, il Direttore Generale di Caviro Extra, Fabio Baldazzi, ha sottolineato l’apporto fondamentale di Caviro Extra al bilancio del Gruppo: «Siamo partiti 4 anni fa con un volume di ricavi di circa 80 milioni di euro, e oggi abbiamo raggiunto una punta record di 122 milioni. Il valore aggiunto non raggiungeva il 15%, mentre oggi ha superato il 20% dei ricavi, risultato estremamente significativo per l’azienda. Dunque abbiamo ottemperato alla nostra missione, contribuendo con il nostro supporto a far sì che la cooperativa abbia potuto erogare una buona liquidazione ai propri soci».
Il Gruppo Caviro, conosciuto per i marchi come Tavernello, Cesari e Cantine Leonardo da Vinci, rappresenta un’eccellenza nel panorama dell’economia circolare in campo agroalimentare in Italia. Un terzo del suo fatturato, infatti, deriva dalla valorizzazione degli scarti della filiera vitivinicola.
E gli investimenti non si fermano. Nello stabilimento di Faenza sono in costruzione un impianto di compostaggio da 10mila mq e uno per la produzione del biometano liquido.