Finalmente arriva in Italia La fattoria dei nostri sogni (The biggest little farm) un film che ognuno di noi dovrebbe vedere per comprendere che il destino della Terra è nelle nostre mani, un film reale e ottimista, che apre alla speranza di poter ancora cambiare le sorti del Pianeta.
Ho avuto modo di vederlo in anteprima nazionale quest’estate e, poiché esce oggi giovedì 5 settembre in Italia, ho sentito la necessità di segnalarlo alla vostra attenzione, per non farvi perdere questo autentico capolavoro.
Il film non è finzione e nemmeno un film romanzato sulla base di una su una storia vera, ma un vero documentario narrato dai protagonisti (il regista John Chester e la moglie). Racconta la storia di una coppia che si trasferisce a vivere in campagna. Ogni sequenza è stata girata in presa diretta dal regista che ha filmato l’avventura dal principio sino a quando… beh, non voglio svelarvi il finale!
Un film girato in 8 anni, una fuga dalla città capace di emozionare, far riflettere, far piangere e ridere con un’alternanza e un ritmo che cresce sino a farvi divenire parte della storia.
Tiferete per John e Molly, perché vi sentirete parte di loro, perché ognuno di noi ha un sogno e loro dimostrano che i sogni possono diventare realtà, anche quando gli elementi della Natura e la sfortuna sembrano giocare contro di voi.
Benvenuti ad Apricot Lane
La storia è basata sulla realizzazione di una fattoria Apricot Lane – che esiste realmente in California – in una zona che, come mostra il film, nel momento in cui tutto partì, era caratterizzata da un suolo povero, polveroso quasi desertico, devastato dalle monocolture intensive. Grazie all’uso di ogni segreto dell’agricoltura biologica, alla rotazione, all’uso di concimi naturali prodotti dagli animali della fattoria, senza ricorrere ad alcun prodotto chimico, nè insetticidi nè pesticidi, avviene una vera trasformazione.
Un’alternativa alle monocolture intensive incentrata sulla lotta integrata, sulla sezione di piante e colture pregiate. Questa coppia ha realizzato una fattoria che davvero molti di noi sognerebbero di avere, basando tutto su quello che nel film viene definita “biodiversità agricola”.
Apricot Lane è il nome di questo scrigno di natura ed è la fattoria al centro del film e della storia reale di John e Molly. Gli animali che entrano nella fattoria diventano veri protagonisti: la storia di anatre, galline, la scrofa Emma (una vera superstar), il gallo che le diventa amico inseparabile, le pecore; senza dimenticare i cani pastori dei Pirenei, che diventano paladini degli animali domestici difendendoli dai coyote. Ma anche i barbagianni, che entreranno in scena per controllare i roditori, richiamati da cassette nido poste in tutta la tenuta.
Un film senza effetti speciali, distribuito da una piccola compagnia indipendente, fatto in casa, ma con impareggiabile maestria da John Chester – il quale, prima di diventare agricoltore, era un bravo documentarista professionista – e che è riuscito a creare riprese dalla qualità eccelsa e che vi lasciano senza fiato.
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