La foresta di Białowieża è l’ultimo frammento della foresta planiziale che un tempo ricopriva tutta l’Europa. Dichiarata patrimonio UNESCO, questo scrigno di biodiversità davvero unico al mondo ospita dalle 11 mila alle 25 mila specie nonché gli alberi più antichi d’Europa. Questa è anche la casa del bisonte europeo.
Tuttavia, nonostante il suo immenso valore, solo il 35% di questa foresta è protetto.
Ad inizio anno, il ministro dell’Ambiente polacco, Jan Szyszko, aveva modificato la legge nazionale eliminando ogni forma di controllo sul taglio di alberi presenti su quei terreni. La Corte di Giustizia Europea, con un pronunciamento di novembre ha, però, ordinato alla Polonia di fermare il disboscamento della foresta, prevedendo anche una sanzione pecuniaria di 100 mila Euro al giorno nel caso non venga rispettata la sentenza.
«Questa misura è un grande passo avanti per la tutela della foresta – ha spiegato Greenpeace –. Tuttavia non smetteremo di resistere fino a quando l’intera foresta non sarà riconosciuta come parco nazionale, come accade nella vicina Bielorussia».
L’antica foresta distrutta per produrre fazzoletti
Se la foresta di Białowieża può ancora venire salvata, un’altra è andata irrimediabilmente perduta: si tratta della foresta di Fagerholmsloken, nella Svezia settentrionale, che era una tra le più antiche appartenenti alla Grande foresta del Nord, vale a dire l’ecosistema boreale che si estende dalla Scandinavia fino al Canada, toccando anche la Russia e l’Alaska. Nonostante fosse riconosciuta dalla autorità svedese per il suo valore ambientale, la foresta era di proprietà di SCA, la società svedese che produce legname e polpa di cellulosa che vengono venduti a grandi aziende come Essity, il principale produttore europeo di tissue (proprietario in Italia del marchio Tempo).
«La foresta di Fagerholmsloken non esiste più – ha spiegato Greenpeace –. È stata distrutta in nome del profitto, per produrre fazzoletti, carta igienica e tovaglioli che potrebbero invece essere prodotti utilizzando fibra di cellulosa riciclata. È triste pensare che alberi che hanno svettato per secoli siano stati rasi al suolo per produrre oggetti destinati a durare solo pochi secondi».