“Eppur si muove!” direbbe ancora Galielo Galilei ora che il suo conflitto ideologico con la Chiesa di Roma si è stemperato. Si muove, infatti, qualcosa nel profondo della coscienza ambientale. Dopo la laica e discussa legge sugli ecoreati, è Papa Francesco a far sentire la sua voce. Il prossimo 18 giugno sarà promulgata l’Enciclica di Papa Bergoglio dedicata alla custodia del creato dal titolo Laudato si’, un chiaro richiamo al Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi (il primo attivista ambientalista della storia?).
La lettera papale toccherà i temi dell’ iniquità nell’accesso e nella distribuzione delle risorse, dello spreco del cibo, dello sfruttamento della natura e avrà al centro della sua riflessione il concetto di ecologia umana.
Sarà molto importante vedere che effetto avrà, considerata la grande diffusione del cristianesimo in molti e molto popolati Paesi in crescente industrializzazione, dove le minacce per gli equilibri ambientali sono ormai all’ordine del giorno.
Dalle anticipazioni, sembra che alla base del pensiero papale rimangano gli insegnamenti del Libro della Genesi, dove si afferma che “Dio pose l’uomo e la donna sulla terra perché la coltivassero e la custodissero”. Quindi natura con l’essere umano al centro, dove la cura per l’ambiente non può essere disgiunta da quella che il Papa chiama “ecologia umana”.
Già le prime critiche
L’Enciclica “verde” non è stata ancora pubblicata, ma già circolano le prime voci critiche provenienti da alcuni ambienti politici statunitensi per i modi con cui affronterà i temi dell’accesso e della distribuzione delle risorse – per esempio dell’acqua nel continente africano -, della fame, dello spreco del cibo, di quello che Papa Bergoglio ha definito l’avido sfruttamento delle risorse ambientali che rappresenta una ferita alla pace nel mondo. Come pure dei danni causati dal riscaldamento globale, dal disboscamento, dall’inquinamento ambientale.
Tra i colossi multinazionali si è molto “agitata” la Exxon, la quale – disertando e non condividendo l’iniziativa delle compagnie europee del settore energia per contrastare il riscaldamento globale – ha inviato una delegazione a Roma per spiegare le sue posizioni in Vaticano.
L’Heartland Institute conservatore, legato all’industria dei combustibili fossili, ha affermato che “i poveri del mondo soffriranno orribilmente se le energie affidabili – garanzia di prosperità e di vita migliore – saranno rese meno affidabili per volontà dei pianificatori globali”.
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