Sappiamo che la plastica se è dispersa nell’ambiente è un mortale nemico del nostro Pianeta. Ogni anno infatti milioni di animali vengono uccisi, soffocati o avvelenati da questo prodotto. Campagne, fiumi, mari e laghi sono invasi da rifiuti di plastica e se ne trovano ovunque. Purtroppo li trovano anche gli uccelli che, quando va bene, li utilizzano perfino per “confezionare” il loro nido. Abbiamo letto di sule, di merli e di gazze che tappezzano le loro costruzioni con residui di plastica, quasi adattandosi all’ambiente e raccogliendo ciò che può fare comodo e una frasca o un lembo di sacchetto per la spesa a volte può servire al medesimo scopo. Ciò che mi ha colpito, proprio in questi giorni è stato uno svasso maggiore che si è immerso per raccogliere sul fondo le erbe da offrire in modo simbolico al partner durante i corteggiamenti. Con grande sorpresa lo svasso è emerso con un pezzo di plastica, evidentemente considerato un degno regalo di nozze, alla pari di un ciuffo d’alghe. Purtroppo la scena non si è sviluppata come speravo, cioè con la parata dei due svassi, ritti sull’acqua e petto contro petto mostrandosi reciprocamente il materiale raccolto. La scena non è avvenuta solo perché l’altro partner è emerso dal fondo senza nulla nel becco e, quindi, chi aveva raccolto la plastica, non vedendosi ricambiato ha lasciato il suo regalo di nozze. In una seconda immersione, quasi un’ora dopo, lo svasso emerse di nuovo con ancora plastica nel becco, insieme però a ciuffi di vegetazione. Trovai la cosa inquietante, perché evidentemente non si trattava di un caso ciò che era accaduto poco prima.
Come è stata scattata la foto
Ho fotografato con Nikon D500 e obiettivo 500 mm f/4. ISO automatici, diaframma chiuso a 7,1 e tempo in manuale impostato a 1/3000 di secondo, per congelare eventuali movimenti degli svassi in corteggiamento con relativi spruzzi d’acqua. Scena comunque che non è avvenuta in quei frangenti.
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