Prosegue la pubblicazione delle poesie di Nikolaus Lenau dedicate alla Primavera.
Dopo i versi dedicati alla primula, il trittico primaverile ci fa immergere nel pieno delle energie di questa stagione con un vero e proprio inno.
Un profondo respiro che riempie i polmoni di vitalità e freschezza, provocando una sorta di ebbrezza a cui è difficile sottrarsi.
Primavera
La tiepida aria, ed il raggio di sole
Riempie la valle, e mi ristora il cuore.
Oh Dio, come echeggiano i tuoi passi!
Di profondo piacere geme il bosco;
I torrenti rigonfi d’acqua cadono
Tra i fiori, con un ebbro balbettio;
L’uccello intona il suo canto nuziale,
Muto si chiude in voluttà il bocciolo;
E oltre, in volo nuvole dorate:
L’amore regna ovunque pienamente.
In ogni luogo io vorrei giacere,
Vorrei volare insieme ad ogni uccello,
Vorrei partire e vorrei rimanere,
Mi sento avvinto e insieme allontanato.
Si sente bene il cuore ed ha paura,
Ardente ed ebbro per la primavera
Esso ne sente la contraddizione:
cercata quiete e fine della pace,
Così rasserenante e familiare,
Così straniera, che ti spinge via.
Il suo splendore fulgido e fedele
Meraviglioso si rivela al cuore,
Un immobile lampo di allegria,
Un taglio aperto nel cuore di Dio;
E di nuovo con un balzo passando
Un cielo che trascorre vagabondo;
Spirito incerto, che sostando fugge
E in ansia il cuore via da qui trascina.
Erro vagando ed inseguendo il cielo
Che su di me scosciante si è abbattuto;
O primavera, ebbro sono tuo!
O primavera, in eterno sei mia!
Nikolaus Lenau
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