L’appello di Papa Francesco ad ascoltare gli appelli che giungono dalla comunità scientifica e dal movimento dei giovani capitanati da Greta Thunberg, che in tutto il mondo scendono in piazza per chiedere un impegno più forte contro i cambiamenti climatici, ha un che di apocalittico.
I giovani hanno sempre interpretato le istanza più innovative, mossi dal desiderio di sovvertire l’ordine precedente. La scienza, almeno quella ufficiale, viceversa ha una secolare tradizione di posizioni retrive, volte a contrastare le posizioni “ribelli” che emergevano all’interno della stessa comunità di studiosi e di ricercatori o, peggio ancora, al di fuori di essa. Quanto alla chiesa romana è fin troppa nota la difficoltà millenaria ad interpretare gli inevitabili cambiamenti di costume che porta con sé il cammino umano.
Questa strana triangolazione – un pontefice, la scienza, i giovani – ci pone di fronte a uno scenario inedito. Forse un’alleanza insolita è proprio ciò che ci vuole per affrontare una sfida di cui ancora non abbiamo ancora compreso bene l’importanza.
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