La penultima a sinistra della Valle d’Aosta è la Val de la Thuile, una località solo apparentemente isolata dal resto del mondo che sa proporre attività outdoor che spaziano dalle semplici passeggiate a sport estremi, così da soddisfare proprio tutti.
Tutto attorno al centro abitato si elevano le imponenti cime del Grand Assaly, simbolo del paese, e della Testa del Rutor ricoperto dalla sua coltre glaciale perenne che lo rende candido anche in piena estate, mentre di lato fa capolino la cima del Monte Bianco che offre alla valle il suo versante più selvaggio.
Oltre alle cime, però, si trovano boschi verdeggianti e pianori gradevolissimi che creano un vero paradiso per chi ama muoversi in maniera alternativa con le ciaspole, con ben nove percorsi segnalati che portano attraverso ampi pascoli panoramici, silenziosi boschi, borgate immerse nella natura, per un “tuffo” rigenerante nel fresco mondo incantato dell’inverno, perché a La Thuile i boschi incutono ancora rispetto, la neve cade dove le pare e il vento non chiede il permesso a nessuno. In una parola: la montagna, quella vera.
Per raggiungere la prima delle cascate del Rutor si parte dal centro abitato, presso gli impianti di risalita (1.475 m/slm), puntando verso il campeggio. Appena prima di esso si possono calzare le racchette da neve e la prima segnaletica da seguire è quella del segnavia verde “3-Sentiero delle Miniere” che porta ad attraversare un bel bosco di conifere, risalendo per un tratto il corso del torrente Rutor che si snoda suggestivo alla sinistra tra giochi d’acqua e di ghiaccio e poco oltre, il cartello da seguire diventa quello arancione “4-La Joux”, che porterà fino alla meta.
Giunti in località Promise (1.525 m/slm) gli alberi lasciano il posto a un’ampia radura e se fin qui il percorso si è allungato con pendenza lieve e piacevole, da ora si prende invece a salire seguendo le curve di quella che nelle altre stagioni è una strada macchinabile, da cui si aprono scorci panoramici verso il Dente del Gigante e le Grand Jorasses.
Da una rustica panchina dipinta (1.630 m/slm) si scende fino a La Joux (1.607 m/slm) dove vanno ignorati i cartelli estivi gialli: bisogna tagliare attraverso l’ampio prato innevato in direzione delle case di Soudara (la segnaletica latita un po’ in questo tratto) per poi salire nel fitto del bosco lungo un tracciato un po’ tortuoso ma molto suggestivo che dopo aver toccato la quota massima (1.710 m/slm) scende a un ponte di legno (1.700 m/slm) che si trova proprio sopra all’impressionante salto d’acqua della prima cascata del Rutor.
Subito dopo il ponte si segue il sentiero verso destra in discesa per raggiungere una balconata delimitata da un mancorrente (1.670 m/slm), da cui poter ammirare la cascata in tutta la sua spettacolare ampiezza. In genere il salto d’acqua ghiaccia quasi completamente ma in alcuni punti l’acqua scorre impetuosa anche con il freddo più intenso, creando uno spettacolo naturale unico e suggestivo.
Note
Dati sola andata
Lunghezza: 4,2 km
Dislivello: +240 -35 m
Tempo al netto delle soste: 2h
Equipaggiamento: Pista non battuta da gatti delle nevi, in base all’innevamento necessarie le racchette da neve o i ramponcini da ghiaccio.
Attenzione:
- Nel tratto boscoso dopo le case di Soudara si creano spesso numerose tracce ed è facile perdere il percorso corretto, si deve prestare attenzione di incontrare a tratti il cartello arancione 4.
- Il tratto tra il ponte sopra la cascata e il punto panoramico potrebbe presentarsi ghiacciato e va valutata sul momento l’effettiva percorribilità.
- Il percorso è facile e ben segnalato ma prima di ogni escursione è sempre buona norma informarsi sulla condizione della neve e sul rischio valanghe al sito www.arpa.piemonte.it
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