La tigre, uno degli animali più belli e conosciuti al mondo, frutto di una storia evolutiva che ha attraversato drastici cambiamenti climatici e catastrofiche super-eruzioni vulcaniche del Pleistocene e dell’Olocene, oggi sta per soccombere al cosiddetto Antropocene, il periodo della storia naturale della Terra dominato dall’uomo.
Come tutti i grossi carnivori che hanno bisogno di ampi territori vitali, forniti cioè di vegetazione adatta, prede sufficienti e possibilità di muoversi all’interno di home-range riproduttivi, la tigre è molto minacciata. Sicuramente tra le varie specie di felidi è uno di quelli più vicini all’estinzione in natura, allorché non vengano prese drastiche misure di conservazione.
Il peso della caccia
Cacciata da sempre dai Maraja, nei secoli scorsi sopravvivevano ancora 100 000 tigri di cui 40 000 erano in India. Deleteria per la specie fu la colonizzazione da parte degli inglesi dello Stato Indiano (India, Pakistan, Birmania) fino al 1947. Essi nella loro colonia sostituirono la tradizionale caccia alla volpe a cavallo con la caccia alla tigre sull’elefante. Contemporaneamente il commercio dei legnami pregiati, come il mogano indiano (Toonia ciliata) e il Sal (Shorea robusta), distruggevano gran parte delle foreste dove viveva il felino.
Anche più tardi la caccia fece danni enormi poiché tra il 1950 e il 1960 più di 3.000 tigri vennero uccise per sport. A tutto ciò vanno aggiunti: l’antropizzazione massiccia delle aree un tempo selvagge, la distruzione degli habitat idonei a mantenere un popolazione selvatica, la forte diminuzione delle sue prede di grosse dimensioni (Cervidi, antilopi nilgau, grossi bovini selvatici, cinghiali ecc) e, per finire, il bracconaggio per procurarsi pelli e altre parti del corpo, come le vibrisse, gli artigli, il pene, ecc., tutte parti utilizzate nella antica farmacopea orientale e anche dall’odierna Medicina popolare cinese.
Tutte le popolazioni di tigre che vengono a contatto con attività umane (agricoltura, allevamento, ecc.) e che a volte originano qualche esemplare delle cosiddette ‘mangiatrici di uomini’, vengono sistematicamente eliminate. Oggi sopravvivono allo stato selvatico circa 3200- 3600 tigri (A. Wilting et al 2015) distribuite in in aree molto frammentate che complessivamente rappresentano il 7% dell’originale territorio occupato dalla specie nel 1900.
Salvare le tigri
Quasi 50 milioni di dollari USA vengono spesi ogni anno da organizzazioni non governative sostenute da donatori privati per la conservazione delle tigri selvatiche e molte associazioni protezionistiche si occupano di questa specie. Infatti, le aree in cui sopravvive sono disperse su un territorio vastissimo e sono molto frammentate, quindi sono necessari molti progetti (coordinati insieme ma geograficamente separati) per controllare e/o conservare le aree in cui sono ancora presenti popolazioni di tigri riproduttive. Associazioni di importanza internazionale come WWF, 21° secolo, National Tiger Conservation Authority (NTCA), IUCN e IUCN Cat Specialist Group, Panthera, WCS ecc. si impegnano ad attuare programmi per la sua conservazione.
In occasione di un “Tiger Summit” organizzato dall’ IUCN (International Union Conservation Nature) e tenutosi a San Pietroburgo, in Russia, nel novembre 2010, i 13 Paesi in cui è distribuita la Tigre hanno adottato un programma globale di recupero delle tigri (GTRP 2010). L’obiettivo è quello di raddoppiare efficacemente il numero di Tigri selvagge entro il 2022 attraverso azioni per:
- I) preservare, gestire, migliorare e proteggere efficacemente gli habitat delle tigri;
- II) sradicare il bracconaggio, il contrabbando e il commercio illegale delle tigri, delle loro parti e dei loro derivati; medicina cinese
- III) cooperare nella gestione del paesaggio transfrontaliero e nella lotta al commercio illegale;
- IV) impegnarsi con le comunità indigene e locali che vivono a contatto con la tigre;
- V) aumentare l’efficacia della gestione delle tigri e degli habitat;
- VI) riportare le Tigri verso la loro antica area di distribuzione.
Il Vertice delle Tigri ha visto la partecipazione di capi di Stato, tra cui Russia, Cina, Laos, Nepal e Bangladesh, e ha rappresentato un significativo impegno governativo per la conservazione delle tigri.
La situazione attuale
Oggi la specie è stata suddivisa in due sole sottospecie (tigre continentale e tigre della Sonda) ma fino a pochi anni fa venivano considerate nove sottospecie, tre delle quali completamente estinte (Caspio, Giava e Bali) e una forse estinta solo allo stato selvatico (tigre cinese).
La classificazione e la situazione conservativa della tigre oggi è la seguente:
Tigre della Sonda (Panthera tigris sondaica)
A questa sottospecie appartengono le tigri delle isole di Sumatra, Giava e Bali:
- Popolazione della Tigre dell’ Isola di Sumatra: è l’unica sopravvissuta del gruppo delle tre tigri delle Isole della Sonda. A Sumatra occupa un’area di soli 88351 km² (Sanderson et al. 2006), con circa 37,000 km² protetti in dieci riserve (Govt of Indonesia 2007) dove sono presenti ancora circa 4 – 500 esemplari.
CITES Appendice I , IUCN Red List CR Grave pericolo - Popolazione della Tigre dell’Isola di Giava: viveva nell’isola di Giava .
IUCN Red List Extinct 1980 - Popolazione della Tigre dell’Isola di Bali: viveva nell’Isola di Bali.
IUCN Red List Extinct 1940
Tigre Continentale (Panthera tigris tigris)
A questa sottospecie appartengono tutte le tigri del continente indiano e della penisola indocinese che ormai sono distribuite in aree sempre più ristrette e separate.
- Popolazione della Tigre malese: vive solo nella parte centro meridionale della Penisola Malese con una popolazione in declino di soli di 350 esemplari
CITES Appendice I , IUCN Red List Cr Grave pericolo - Popolazione della Tigre indocinese: vive in Tailandia, Sud della Cina, Laos, Vietnam, Mianmar, Cambogia con una distribuzione molto frammentata di 400-1000 esemplari in decrescita accentuata.
CITES Appendice I , IUCN Red List En In pericolo - Popolazione della Tigre reale o indiana: la più nota delle tigri, chiamata anche tigre del Bengala. Tipica del subcontinente indiano, dove si è difusa circa 12.000 anni fa proveniente dall’Indocina. È stata molto cacciata ed oggi nelle riserve ne sopravvivono meno di 1700 esemplari.
CITES Appendice I , IUCN Red List En In pericolo - Popolazione della Tigre siberiana: Nel 2015 si contavano meno di 500 esemplari (che nel 1930 si erano ridotti a 20-30 capi) per cui oggi questa sottospecie presenta una bassa variabilità genetica.
CITES Appendice I , IUCN Red List En Endangered - Popolazione della Tigre cinese: sopravvive solo con pochi esemplari in cattività in alcuni zoo cinesi. L’ultimo avvistamento in natura è avvenuto nel 1964 nello Shaanxi, ma nel 2007 ci sono stati avvistamenti in natura e ritrovamenti di tracce che, anche se non sicurissimi, fanno sperare nella sopravvivenza di qualche esemplare selvatico. È uno dei dieci animali più rari del mondo.
CITES Appendice I , IUCN Red List CR Grave pericolo. Extinct in the wild - Popolazione della Tigre del Caspio: viveva dalla Turchia orientale all’Asia Centrale. Era molto affine alla tigre siberiana tanto che Driscoll ed al. (2009) propongono di utilizzare tigri della popolazione siberiana per una eventuale reintroduzione della tigre nei suoi storici range nella regione del Mar Caspio.
IUCN Red List Extinct in 1968-70
I felini del mondo
Il dott. Giovanni Giuseppe Bellani, consulente zoologo e museologo in vari Musei di storia naturale in Italia, ha realizzato un libro scientifico che fa chiarezza sulla nuova classificazione della Famiglia Felidae e sulla situazione conservativa (secondo la Red List di IUCN, e CITES) di tutte le 41 specie di felidi e delle 77 sottospecie riconosciute attualmente dalla Scienza.
“Felines of the World – Discoveries in Taxonomic Classification and History”
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