La Toscana ha annunciato l’impegno a bandire l’impiego di glifosato sul proprio territorio.
La Giunta regionale ha, infatti, approvato il divieto di utilizzo del glifosato a partire dal 31 dicembre 2021, anticipando la determinazione dell’Unione europea che ne vieta l’uso dal 15 dicembre 2022 e fissando, di fatto, direttive più stringenti sull’utilizzo di questa sostanza rispetto a quelli che sono gli attuali vincoli comunitari e le normative nazionali.
In Italia anche la Calabria ha detto stop
Il diserbante più usato al mondo è ritenuto dallo IARC, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, tra le sostanze probabilmente cancerogene.
La scelta della Toscana va ad aggiungersi all’annuncio fatto già nel 2016 dalla Calabria, che è stata la prima Regione italiana a eliminare dai disciplinari dell’agricoltura integrata il composto chimico.
A livello europeo, invece, il primo Paese a mettere al bando l’erbicida è stato l’Austria che ne ha vietato l’uso su tutto il territorio nazionale.
Ora si punta sul biologico
Eliminando l’uso del noto pesticida, la regione Toscana è pronta a scommettere e a investire sull’agricoltura biologica.
Nei prossimi mesi, infatti, è previsto un nuovo intervento nell’ambito del Piano di sviluppo rurale.
Si tratta di investimenti da 15 milioni di Euro che hanno come obiettivo quello di passare dall’attuale 25% di superficie agricola convertita al biologico al 30%.
La decisa presa di posizione della Toscana potrebbe fare da apripista per altre Regioni italiane.
«La decisione della Giunta Regionale Toscana di vietare l’uso di glifosato entro la fine del 2021 rappresenta un segnale molto importante soprattutto in questa fase di discussione del Piano Nazionale per l’uso dei pesticidi – ha commentato Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio –. La transizione verso l’agroecologia è fondamentale per la tutela dell’ambiente, per il contrasto al cambiamento climatico ma anche per aumentare la distintività delle nostre produzioni agricole e dare più forza agli agricoltori».
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