Non c’è pace per i lupi italiani. Secondo una denuncia del WWF, infatti, la Regione Toscana avrebbe invocato una deroga per l’abbattimento di circa 500 individui stanziati sul territorio regionale.
La richiesta è stata presentata dall’assessore all’Agricoltura Marco Remaschi, secondo il quale il numero di questi animali è aumentato in maniera vertiginosa, non senza rischi per gli agricoltori e gli allevatori.
“Una carneficina”
Il commento del WWF non si è fatto attendere. L’associazione animalista ha definito “una carneficina” la proposta avanzata dalla regione Toscana. «Questi abbattimenti andrebbero a sommarsi alle morti provocate dai bracconieri – ha ricordato il WWF -. La Toscana è stata l’unica regione a pronunciarsi a favore degli abbattimenti legali. Chiediamo alla Conferenza Stato Regioni di esprimere al più presto una decisione definitiva in merito al Piano per gli abbattimenti del lupo con l’esclusione del capitolo sugli abbattimenti».
Il WWF ha poi ricordato che un esempio virtuoso per la convivenza tra uomo e lupo c’è, si tratta del caso dell’Emilia Romagna. Qui – come nei Parchi Abruzzesi – da tempo sono stati messi in campo programmi efficaci per dotare gli allevatori di misure di prevenzione efficaci per minimizzare i danni.
Favorevoli e contrari
Anche la Lega Anti Vivisezione ha voluto esprimere il proprio sdegno per la proposta: «Che l’assessore Marco Remaschi fosse un acerrimo nemico della fauna selvatica della sua Regione lo si sapeva già da tempo – ha detto in una nota Massimo Vitturi, Responsabile area Animali Selvatici della Lav -. La sua ultima dichiarazione a favore dell’abbattimento dei lupi dimostra che non si rende conto di essere oramai isolato».
Plauso per la proposta, invece, è stato espresso dalla sezione toscana della Cia, la confederazione italiana agricoltori.
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