Continua il viaggio in Gabon, alla scoperta dell’harem dei mandrilli. È lo Stato dell’Africa centro-occidentale tra i più sviluppati del continente nero, sia dal punto di vista economico, sia sociale. Un paese che ospita le ultime meraviglie naturali ancora esistenti sul Pianeta.
di Simone Sbaraglia e Francesca Bongarzoni
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Tutto questo non è figlio del caso, quanto piuttosto dei 13 Parchi istituiti negli ultimi anni, grazie ai quali si spera che il Gabon possa avere un ruolo di primo piano nel difendere la biodiversità africana.
Allo stato attuale le aree protette ricoprono circa il 12% del territorio nazionale, per una superficie complessiva di quasi 30mila chilometri quadrati, inclusi tratti di costa incontaminata.
Come vivono i branchi di mandrilli
I mandrilli vivono in branchi di una dozzina o più femmine con i loro piccoli, dominati da un esemplare maschio che difende il proprio harem con grande impeto. A volte i branchi si riuniscono in gruppi maggiori, che comprendono più leader, arrivando a formare nuclei anche di 200 individui.
I lunghi canini di cui i mandrilli sono provvisti vengono utilizzati per difendersi o esibiti per incutere paura. Tuttavia, fra queste scimmie, mostrare i denti l’una con l’altra è considerato un gesto amichevole. Si dice che quando un mandrillo maschio sta per intraprendere una lotta con un avversario, prima di iniziare il combattimento, sradichi dal terreno una pianta di iboga e ne mangi la radice, che pare abbia effetti allucinogeni. Arrivati gli effetti voluti, il mandrillo sarebbe pronto alla lotta.
L’accoppiamento è preceduto da una corte serrata, nella quale il maschio segue la femmina con la proverbiale foga, emettendo grugniti e digrignando i denti per attirare la sua attenzione, fino a quando la partner non si concede, mostrando come segnale di resa il proprio posteriore.
Dall’unione nasce un solo cucciolo, che resta aggrappato alla madre fino a quando potrà seguire il gruppo autonomamente. Il rapporto tra i due è molto intenso e nel caso di figlie femmine durerà tutta la vita, mentre con i maschi terminerà alla sopraggiunta maturità sessuale di quest’ultimi.
Nelle cure parentali, oltre alla madre, è coinvolto anche il padre. Non è difficile, infatti, osservare un esemplare maschio intento a far giocare i piccoli, oppure vederlo impegnato della pulizia del pelo del cucciolo o rispondere al bisogno di coccole che il figlio manda ai genitori scuotendo la testa e le spalle. Ai maschi è affidato, inoltre, l’importante compito di proteggere la prole dagli adulti rivali.
Per aumentare le conoscenze su queste scimmie, di cui tutto sommato si sa ancora molto poco, al parco Lékédi è stato avviato il cosiddetto Progetto-Mandrillo. Installando un microcip sull’orecchio di un centinaio di individui, si sta procedendo al monitoraggio dei loro comportamenti. Due uomini seguono costantemente, notte e giorno, i vari branchi per prendere nota di ogni movimento e comportamento dei gruppi.
E presto ne sapremo molto di più su questi affascinanti primati dai colori sfavillanti.