Guarda la prima parte del viaggio lungo il corso del fiume Alcantara
Le spettacolarità geologiche dell’Alcantara potrebbero far passare in secondo piano il quadro vegetazionale. Eppure l’abbondanza di acqua ha favorito presenze singolari in questo lembo di Sicilia.
La parte iniziale del fiume, posizionata intorno ai mille metri di quota, ospita infatti estese foreste di faggio (Fagus sylvatica) che poggiano su versanti solcati da numerosi corsi d’acqua, a regime prevalentemente torrentizio.
Più a valle, tra Randazzo e Castiglione, il paesaggio progressivamente cambia, mentre il fiume si fa via via più ampio, con un greto ciottoloso punteggiato da macchie di salici (Salix sp.), ginestrino (Lotus commutatus), elicriso (Helichrysum italicum), oleandro (Nerium oleander), ginestra (Spartium junceum), tamerice maggiore (Tamarix africana), presenti sui terrazzi alluvionali.
Il salice endemico e il raro ontano nero
Superata la zona delle gole, in cui la vegetazione ripariale è quasi assente, il fiume prosegue il suo corso più lento, consentendo la presenza del salice bianco (Salix alba), dell’endemico salice di Gussone (Salix gussonei), dell’ontano nero (Alnus glutinosa) e della ripisilva a platani (Platanus orientalis), entrambi rari in Sicilia.
L’ultimo tratto del corso d’acqua svela infine una vegetazione tipicamente planiziale, dominata da pioppo bianco (Populus alba) e olmo minore (Ulmus minor) che crescono abbondanti lungo le rive, a cui si accompagna una fitta vegetazione acquatica, con estese formazioni di cannuccia di palude (Phragmites australis) e mazzasorda (Typha latifolia) e specie galleggianti come ranuncolo a pennello (Ranunculus penicillatus) e lenticchie d’acqua (Lemna minor).
Gli animali del Parco
Questa varietà di ambienti attira complesse comunità animali, anche se le specie più caratteristiche sono quelle del tratto mediano del fiume. Qui, a ridosso delle rive, è possibile incontrare il discoglosso dipinto (Discoglossus pictus), un anfibio tipico della Sicilia e del Nordafrica.
Nei tratti più a valle sono anche segnalate alcune piccole popolazioni di granchio di fiume (Potamon fluviatile) e di testuggine palustre europea (Emys orbicularis).
Sulle rocce delle sponde si termoregolano il raro colubro leopardino (Zamenis situla), uno dei più appariscenti serpenti italiani, dalla bella livrea bruna e arancione e la lucertola di Wagler (Podarcis wagleriana). Le notizie sulla popolazione ittica del fiume sono, al momento, scarse.
Allo stato attuale sono segnalate la trota (Salmo trutta), la carpa (Cyprinus carpio), la tinca (Tinca tinca) e l’anguilla (Anguilla anguilla).
Piccoli e rari mammiferi
Tra i mammiferi è diffusa la volpe (Vulpes vulpes), la faina (Martes foina), la martora (Martes martes), oltre al ghiro (Glis glis) e al coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus).
Il raro istrice (Hystrix cristata) merita una menzione particolare per l’occasionale presenza, insieme ad alcuni dei più piccoli mammiferi insettivori europei, quali il mustiolo (Suncus etruscus) e la crocidura sicula (Crocidura sicula).
Ben radicata sembra la popolazione di pipistrelli che trovano rifugio tra le formazioni rocciose a ridosso delle gole e lungo le pareti basaltiche. In questo gruppo, nell’area del parco figura, tra gli altri, l’orecchione meridionale (Plecotus austriacus), specie assai rara in Sicilia.
Un eden per l’avifauna
Tra gli uccelli, una delle specie fluviali più interessanti è il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus), piccolo uccello pescatore caratteristico dei corsi d’acqua puliti e vorticosi, che nidifica in alcune località nel tratto superiore del fiume.
Lungo le sponde dell’Alcantara sono anche diffusi la ballerina bianca (Motacilla alba) e il martin pescatore (Alcedo atthis), dall’inconfondibile piumaggio iridescente, oltre a specie non comuni come il porciglione (Rallus acquaticus), la nitticora (Nycticorax nycticorax) e il tarabuso (Botaurus stellaris).
Le foreste del tratto più a monte sono la dimora di una grande varietà di uccelli canori, tra i quali si contano i rari pendolino (Remiz pendulinus) e codibugnolo di Sicilia (Aegithalos caudatus siculus), oltre ai rapaci notturni, quali allocchi (Strix aluco) e gufi comuni (Asio otus).
Tra i rapaci diurni è facile avvistare il gheppio (Falco tinnunculus), presenza ben più frequente del lanario (Falco biarmicus) e del nibbio reale (Milvus milvus). Nelle zone più alte e inaccessibili, a ridosso delle sorgenti, è infine segnalata anche l’aquila reale (Aquila chrysaetos).
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