I ricercatori del Woods Hole Oceanographic Institution hanno identificato per la prima volta la popolazione microbica che si trova all’interno dello spruzzo della grande balena.
Nel soffio della megattera c’è un vero ecosistema batterico
L’inconfondibile getto che esce dallo sfiatatoio dei cetacei infatti è formato da acqua, ma anche da una parte del muco delle vie respiratorie. Studiando il contenuto dello spruzzo è quindi possibile ricavare informazioni provenienti direttamente dall’interno dell’animale.
I ricercatori del WHOI (Woods Hole Oceanografic Institution) hanno raccolto campioni del soffio di ventisei megattere in buono stato di salute, appartenenti a due diverse popolazioni del Nord America.
La megattera (Megaptera novaengliae) è una balena di grandi dimensioni che si trova praticamente in tutti i mari del mondo. Nel corso del secolo scorso la specie ha attraversato momenti difficili ma grazie a programmi di protezione oggi è fuori pericolo, ed è fra le balene meglio studiate e più conosciute.
Il campionamento è stato realizzato con una tecnica innovativa e non invasiva: i ricercatori hanno sorvolato le acque con un drone allestito appositamente, cercando di intercettare lo spruzzo delle megattere e raccoglierlo nelle piastre da laboratorio di cui il drone era dotato.
Questo genere di campionamenti in passato venivano realizzati seguendo gli animali con una piccola imbarcazione e cercando di raccogliere lo spruzzo con piastre montate su pali di 7 metri. Spesso era necessario seguire per giorni le balene e il disturbo era inevitabile.
Isolando e sequenziando il materiale genetico contenuto nei campioni raccolti, gli scienziati hanno identificato 25 specie di batteri, che costituiscono il cosiddetto microbioma: un’associazione specifica di microrganismi (qualcosa di simile a quello che può essere la nostra flora intestinale) comune a tutte le megattere indipendentemente dalla loro provenienza.
Inoltre 20 dei batteri identificati sono stati trovati anche in altri mammiferi marini, in particolare nella bocca e nello spruzzo delle tursiopi (il genere a cui appartengono i delfini). Questo suggerisce che il gruppo di batteri è specialistico dei mammiferi marini e può indicare un sistema respiratorio sano.
Il prossimo passo, secondo la biologa marina Amy Apprill, autore principale della ricerca, sarà ripetere lo stesso studio su individui non in salute, per capire come le malattie possono influenzare il microbioma.
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