Il latte vaccino ha un impatto sul Pianeta che non è più sostenibile.
A dirlo è una ricerca dell’Università di Oxford che mostra come, il latte vegetale sia più vantaggioso, sia per quanto riguarda le emissioni di gas serra, sia per il consumo di acqua e suolo.
I gas serra
L’indagine ha messo a confronto il latte vaccino con alcune delle bevande vegetali maggiormente consumate: il latte di riso, quello di soia, quello di avena e di mandorle.
Ne è emerso che per produrre un bicchiere di latte vaccino dal 200 ml vengono rilasciati nell’atmosfera 600 g di gas serra. Tutti valori che si dimezzano con i latti vegetali (300 g) e che, nel caso delle bevande di mandorle, raggiungono i 200 g.
Consumo di acqua
Ogni singolo bicchiere di latte nasconde al suo interno 120 litri d’acqua, quelli necessari a produrlo, dal consumo negli allevamenti alla coltivazione del foraggio.
Una quantità impressionate, soprattutto se rapportata con quella necessaria per produrre la stessa quantità di latte di riso, dove ne serve la metà. Ancora più ecologico il latte di soia, che consuma meno di 20 litri.
Consumo di suolo
Produrre 200 ml di latte ogni giorno per un anno richiede 650 metri quadrati di terreno, l’equivalente di due campi da tennis. Anche in questo caso, il beneficio derivante dalle bevande vegetali è notevole: prendendo, per esempio l’avena, basterebbe un decimo di suolo per ottenere la stessa quantità.
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