Un italiano su quattro partecipa a blog e forum online dedicati al cibo e tre su quattro si dicono preoccupati per le conseguenze che l’alimentazione ha sulla salute.
Sono questi i dati che emergono da uno studio di Coldiretti e dell’istituto Ixè, che ha sfatato alcune delle più longeve bufale a carattere alimentare presenti sul web.
«La scorretta informazione nell’alimentare ha un peso più rilevante che negli altri settori perché influenza direttamente la salute – ha spiegato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo -. Per questo dobbiamo prestare particolare attenzione ed essere grati a quanti sono impegnati nello smascherare gli inganni. Tuttavia, Internet non va criminalizzato perché può svolgere un ruolo di controllo importante in un sistema in cui l’informazione alimentare rischia di essere influenzata soprattutto dalle grandi multinazionali, per via delle ingenti risorse pubblicitarie che hanno da investire».
Le cinque bufale più diffuse
- L’ananas brucia i grassi
La credenza che l’ananas aiuti a sciogliere gli accumuli di grasso è una delle più longeve. Queste proprietà magiche sono dovute alla bromelina, sostanza che, tuttavia, favorirebbe la digestione delle proteine e non la neutralizzazione delle calorie e dei grassi. Inoltre, la bromelina è contenuta nel gambo dell’ananas, la parte legnosa del frutto che non viene mai consumata - Lo zucchero di canna è più salutare
In realtà, non c’è alcuna differenza in termini nutrizionali tra lo zucchero di canna e quello bianco. Non è neppure meno dolce e non contiene affatto meno calorie. - Il latte fa male
Secondo Coldiretti, l’idea che il consumo di latte è dannoso per gli adulti perché destinato all’accrescimento non ha alcuna base scientifica. «In realtà il latte di mucca, capra o pecora fa parte da migliaia di anni nella dieta umana, al punto che il genoma si è modificato per consentire anche in età adulta la produzione dell’enzima deputato a scindere il lattosio – ha spiegato Coldiretti –. La falsa credenza è stata originata dal China Study, un’indagine svolta a partire dal 1983 in Cina, i cui risultati sono stati ritenuti inattendibili, sia dalla comunità scientifica che dall’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro». - Le banane sono l’alimento più ricco di potassio
Sì, le banane sono una buona fonte di potassio, ma non ne sono l’alimento più ricco in assoluto. Il dolce frutto è, infatti, superato in classifica dagli spinaci crudi, dalla rucola e dai cavoli crudi. - Kamut, cereale antico ricco di proprietà
Kamut è semplicemente il nome commerciale della cultivar di grano della sottospecie Triticum turgidum ssp. turanicum denominata Khorasan, dal nome della regione iraniana Khorasan. Il grano prodotto da questa cultivar, spesso esaltato per le sue presunte qualità, altro non è che un marchio commerciale privato, registrato negli Usa. «Le stesse caratteristiche possono essere ritrovate anche nel farro o nella varietà di grano duro italiane come la varietà Senatore Cappelli», ha concluso Coldiretti.